Gerusalemme, 21 nov. (LaPresse) – Una esplosione si è verificata a bordo di un autobus nel centro di Tel Aviv, causando il ferimento di 27 persone, una delle quali è in gravi condizioni. La polizia israeliana, tramite il portavoce Micky Rosenfeld, ha fatto sapere che si è trattato di un attentato terroristico. L’attentato, che arriva mentre il bilancio delle vittime da entrambe le parti ha toccato le 138, sembra allontanare ulteriormente le possibilità che si raggiunga presto un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Al momento dell’esplosione si trovava nella regione il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, che dopo aver incontrato il premier dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu oggi ha visto a Ramallah il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas e si è poi recata al Cairo, che ha un ruolo chiave nei tentativi di mediazione.

L’ESPLOSIONE A TEL AVIV. Al momento dello scoppio l’autobus si trovava su una delle principali arterie stradali della città, di fronte all’entrata del Kyria, il quartier generale dell’Idf, l’esercito israeliano. La polizia ha stabilito posti di blocco nella città, per tentare di individuare e fermare i responsabili dell’attacco. Secondo al-Jazeera un attentatore sarebbe stato arrestato, ma non c’è conferma ufficiale della notizia. Intanto, il bilancio è di 23 persone ferite, una delle quali in modo grave, una seriamente e le altre lievemente. Dell’attentato non è arrivata alcuna rivendicazione ufficiale, ma le Brigate al-Qassam hanno elogiato il gesto su Twitter: “Idf (esercito israeliano, ndr), vi avevamo avvertiti che le nostre mani benedette avrebbero raggiunto i vostri leader e i vostri soldati ovunque fossero, ‘avete aperto le porte dell’inferno a voi stessi'”.

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