Lubiana (Slovenia), 2 dic. (LaPresse/AP) – Borut Pahor è stato eletto presidente della Slovenia. Ex primo ministro, 49 anni, Pahor ha battuto con un ampio scarto il presidente uscente Danilo Turk. Secondo i risultati preliminari, diffusi dalla Commissione elettorale statale a conteggio quasi ultimato, Pahor ha ottenuto il 67,44% dei voti mentre Turk si è fermato al 32,56%. L’affluenza al voto è stata più bassa che nel primo turno; nel pomeriggio si aggirava intorno al 31% degli 1,7 milioni di sloveni aventi diritto. I risultati definitivi saranno annunciati nel corso della settimana.

PAHOR EX PREMIER PRO AUSTERITA’. Pahor è un sostenitore delle misure di austerità e ha appoggiato alcune delle riforme promosse in tal senso dal governo di centro-destra guidato da Janez Jansa, suo oppositore politico. L’economia è stata al centro della campagna elettorale. Pahor ha invitato a rimanere uniti davanti alla crisi, promettendo di “portare speranza” ai cittadini disillusi e di mostrare all’Unione europea che il Paese può affrontare la crisi da sé. Il governo dell’ex premier Pahor, di centro-sinistra, è caduto l’anno scorso proprio perché incapace di gestire la crisi economica. In un’intervista ad AP, Pahor ha detto che “so cosa significa essere premier in tempo di crisi”, spiegando così il suo appoggio ad alcune misure di Jansa. Il presidente uscente Turk, invece, si è presentato come un feroce critico delle riforme di austerità, sostenendo che i tagli alla spesa voluti da Jansa non siano stati distribuiti in modo equo e saranno negativi per i più poveri. “Abbiamo bisogno di adottare riforme e cambiamenti in linea con le richieste dei manifestanti”, ha detto Turk.

LE RECENTI PROTESTE ANTI AUSTERITA’. Il voto di oggi è giunto solo pochi giorni dopo alcune proteste anti austerità, sfociate in scontri. I cortei si sono tenuti a Maribor, la seconda città più grande del Paese, e venerdì nella capitale Lubiana. Entrambe le manifestazioni, alle quali hanno partecipato migliaia di persone, sono degenerate in scontri e 15 persone sono rimaste ferite; alcuni dimostranti hanno lanciato sassi contro gli agenti e la polizia ha usato cannoni ad acqua e lacrimogeni.

LA SLOVENIA E L’UNIONE EUROPEA. Nonostante l’incarico di presidente abbia in Slovenia una funzione soprattutto cerimoniale, il nuovo capo di Stato giocherà un ruolo importante nel guidare i cittadini attraverso le riforme economiche. Gli sviluppi nel Paese sono seguiti con attenzione dall’Ue. Il piccolo Stato dell’eurozona ha promesso infatti di portare avanti tagli al bilancio e procedere con le riforme in modo da non dover chiedere l’aiuto dell’Unione europea. La Slovenia, entrata nell’Ue nel 2004, ha affrontato una delle peggiori recessioni dei Paesi dell’eurozona. Dal 2009 il Pil ha subìto un calo di oltre l’8% e continua a scendere, con una diminuzione delle esportazioni, un abbassamento degli standard di vita e un aumento della disoccupazione, che si attesta ora intorno al 12%.

PAHOR INVITA ALL’UNITA’ PER SUPERARE CRISI. La Slovenia ha bisogno di “fiducia, rispetto e tolleranza” e “non c’è problema che non sia possibile risolvere se agiamo insieme”, ha commentato Pahor subito dopo la diffusione dei primi exit poll che lo davano vincente. Indicando la necessità di trovare un accordo fra i diversi gruppi politici, ha poi aggiunto nel suo discorso di vittoria che “c’è una via d’uscita e dobbiamo trovarla insieme”. Turk si è congratulato con il rivale e ha promesso di “rimanere un cittadino attivo, leale allo Stato sloveno”.

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