Mosca (Russia), 14 dic. (LaPresse/AP) – Le autorità russe hanno accusato l’attivista dell’opposizione Alexei Navalny e il fratello di frode e riciclaggio di denaro. I procuratori sospettano che i due abbiano truffato una società di trasporti per 55 milioni di rubli, pari a 1,3 milioni di euro.

Si tratta di un nuovo tassello nell’intensificarsi della pressione legale sul movimento di protesta anti Cremlino. A luglio il 36enne Navalny era già stato accusato di avere rubato circa 380mila euro a una società di legname, ma ha sempre negato tutto. Navalny è un fervente critico del Cremlino e poco prima del voto di marzo in cui Vladimir Putin è stato rieletto presidente ha contribuito a organizzare una serie di manifestazioni di piazza, che hanno attirato in strada a Mosca fino a centomila persone. Per domani è prevista un’altra protesta nella capitale, nonostante il Comune non l’abbia autorizzata.

L’assistente personale di Navalny, il suo avvocato e il fratello hanno tutti dichiarato di avere saputo delle nuove accuse dai media e di non essere a conoscenza di alcuna convocazione per interrogatori. Su Twitter l’attivista russo ha scritto che le accuse nei suoi confronti sono una “completa assurdità”, sostenendo che le autorità stiano prendendo di mira la sua famiglia come rappresaglia nei confronti dei suoi sforzi per mobilitare l’opposizione contro Putin.

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