Il Cairo (Egitto), 15 dic. (LaPresse/AP) – File di elettori sono in attesa ai seggi in Egitto, per votare nel primo giorno di referendum sulla nuova Costituzione redatta dall’Assemblea a maggioranza islamista. Sottolinendo il timore di nuovi disordini, dopo che dieci persone sono morte e mille sono rimaste ferite nelle scorse settimane, 120mila soldati sono stati incaricati di controllare i seggi. Un gruppo radicale islamista ha fatto sapere che affiancherà loro i propri membri, per contribuire a garantire la sicurezza. I seggi hanno aperto questa mattina alle 7 locali e chiuderanno alle 19. Attesi al voto 26 milioni di egiziani in dieci delle 27 province del Paese, mentre altri 25 milioni voteranno sabato prossimo 22 dicembre nella seconda giornata di voto.

“Il tempo del silenzio è finito, non mi va bene questa Costituzione, Morsi non doveva dividere così il Paese”, ha dichiarato un elettore, l’impiegato di banca Essam el-Guindy in attesa in fila al Cairo, nel quartiere benestante di Zamalek. Era con altre venti persone in fila, mentre poco distante circa 40 donne erano allineate in una coda separata.

Dello stesso avviso l’imprenditrice Olivia Ghita, concorde con le denunce del fatto che la nuova Carta discrimini le donne e le privi di diritti: “A un certo punto della nostra storia Cleopatra, una donna, governava in Egitto. Ora avremmo una Costituzione che rende le donne cittadini di terza classe, nemmeno di seconda”. L’imprenditrice ha accusato i Fratelli musulmani del presidente Mohammed Morsi di aver “redatto una Carta fatta su misura per il loro gruppo specifico, una vergogna”.

Un’altra donna, Rania Wafik, la pensa diversamente e voterà sì: “Ho letto alcune parti della Carta e non ho trovato ragioni per votare contro. Dobbiamo andare avanti”. Intanto, le prime pagine dei giornali egiziani sono dedicate alla consultazione. Tra queste spicca il titolo del quotidiano indipendente Al Masry Al Youm: “No alla Costituzione del sangue”.

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