Washington (Usa), 15 dic. (LaPresse/AP) – Hillary Clinton è svenuta e ha riportato una commozione cerebrale. A farlo sapere è un suo collaboratore, Philippe Reines, aggiungendo che il segretario di Stato americano si sta ora riprendendo a casa e che le sue condizioni sono monitorate da alcuni medici. Lo svenimento, che risale alla scorsa settimana, sarebbe stato provocato dalla disidratazione dovuta a un virus intestinale. La Clinton aveva contratto il virus durante una recente visita in Europa e proprio per questo motivo aveva annullato questa settimana un viaggio oltreoceano in Marocco e nel Golfo Persico.

Per consiglio dei dottori la prossima settimana la Clinton lavorerà da casa, ma il collaboratore Reines riferisce che il segretario di Stato non vede l’ora di ritornare nel suo ufficio “presto”. Fonti del Congresso coperte dall’anonimato fanno sapere inoltre che si aspettano che la Clinton salterà l’udienza prevista per giovedì, durante la quale avrebbe dovuto testimoniare sull’attacco dell’11 settembre scorso al consolato Usa di Bengasi. Nell’assalto morirono l’ambasciatore americano in Libia, Chris Stevens, e altri tre membri dello staff diplomatico degli Stati Uniti.

La Clinton, 65 anni, è nota per il suo calendario di viaggi molto serrato e faticoso ed è il segretario di Stato americano che ha viaggiato di più, con 112 Paesi visitati durante il suo mandato. Dovrebbe lasciare l’incarico a breve e, dopo la rinuncia alla candidatura da parte dell’ambasciatrice Usa all’Onu Susan Rice, il favorito a ricoprire il ruolo di segretario di Stato è John Kerry.

La rinuncia della Rice è arrivata a seguito di pesanti critiche da parte dei repubblicani proprio a proposito dei fatti di Bengasi: all’ambasciatrice viene infatti rimproverato di aver affermato in tv, cinque giorni dopo l’assalto, che si trattò di una manifestazione spontanea contro il film su Maometto ‘Innocence of violence’, sfociata poi in violenza. In un secondo momento la Rice, in incontri privati con i deputati, aveva riconosciuto che la sua versione iniziale era sbagliata ma aveva insistito sul fatto che non aveva provato a ingannare i cittadini e che si era basata su informazioni di intelligence. John Kerry, senatore da circa tre decenni, è stato il candidato democratico alla Casa Bianca nelle elezioni del 2004, quando George W. Bush fu riconfermato per un secondo mandato presidenziale. Attualmente è presidente della Commissione relazioni estere del Senato.

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