Il Cairo (Egitto), 6 gen. (LaPresse/AP) – Primo consistente rimpasto di governo in Egitto dopo la nomina del premier Hesham Kandil da parte di Mohammed Morsi lo scorso luglio. Oggi hanno giurato dieci nuovi ministri, fra cui quelli dell’Interno e delle Finanze, scelti con l’obiettivo di migliorare la difficile situazione economica del Paese. Intanto il Fondo monetario internazionale ha fatto sapere che da domani i suoi rappresentanti saranno al Cairo per riprendere i colloqui sulla richiesta di prestito di 4,8 miliardi di dollari, necessari secondo il governo egiziano a far riprendere l’economia in difficoltà. Il Cairo aveva chiesto un rinvio dell’accordo sul prestito a seguito dei recenti disordini.
I NUOVI MINISTRI. Oltre ai ministri di Interno e Finanze sono stati sostituiti i titolari di Aviazione civile, Comunicazioni, Ambiente, Elettricità, Affari legali e rapporti con il Parlamento (il precedente ministro si era dimesso), Trasporti, Sviluppo locale e Commercio interno. I ministri scelti per guidare questi ultimi tre dicasteri appartengono al partito di Morsi, i Fratelli musulmani. Salgono così a otto i ministri della Fratellanza presenti nel Gabinetto di governo egiziano: oltre a questi nuovi nominati a capo di Trasporti, Sviluppo locale e Commercio interno, ci sono infatti i titolari di Informazione, Educazione, Alloggi, Lavoro e Gioventù.
MINISTRO DELL’INTERNO MOHAMMED IBRAHIM. Il nuovo ministro dell’Interno è Mohammed Ibrahim, che in passato è stato per tre mesi il responsabile delle carceri e prima ancora direttore della sicurezza nella provincia di Assiut, in cui risiedono molti cristiani copti e dove hanno sede diversi gruppi militanti fra cui ‘al-Takfir wa al-Higra’ e, prima che deponesse le armi, anche ‘al-Gamaa al-Islamiya’.
ALLE FINANZE EL-MORSI HEGAZY. Per guidare le Finanze è stato scelto invece El-Morsi Hegazy, che dovrà affrontare la difficile situazione economica del Paese nel mezzo dei colloqui con il Fondo monetario internazionale e gli altri creditori stranieri. Proprio oggi l’Fmi ha fatto sapere che da domani i suoi rappresentanti saranno al Cairo per riprendere i colloqui sulla richiesta di prestito di 4,8 miliardi di dollari. Su Hegazy, professore di finanza pubblica, i media di Stato non hanno fornito alcun backgroung. Sostituirà Mumtaz el-Said, nominato dalla reggenza militare di transizione e visto ampiamente come in rotta di collisione con i Fratelli musulmani.
L’INCONTRO CON MORSI. Subito dopo il giuramento i nuovi ministri hanno incontrato il presidente Morsi al palazzo presidenziale al Cairo. Durante il meeting, fanno sapere fonti dello staff presidenziale, si è discusso dei modi di rivitalizzare il turismo e attrarre investimenti stranieri. Il premier Kandil ha riferito che, incontrando i ministri, ha sottolineato la necessità di un’azione immmediata per stabilizzare l’economia. Durante i colloqui di domani con l’Fmi, ha detto ai giornalisti, cercherà di “rassicurare sulla situazione in Egitto e sulla ripresa economica nel periodo a venire”.
ALLARME RISERVE VALUTA ESTERA. Intanto oggi la Banca centrale egiziana ha lanciato un allarme: il Paese ha riserve in valuta straniera per un valore di 15.014 miliardi di dollari, sufficienti a coprire solo il corrispettivo di tre mesi di importazioni. Lo scorso 29 dicembre l’istituto aveva lanciato un allarme dicendo che i livelli delle riserve erano a un livello “minimo critico”. Le riserve in valuta straniera del Paese sono crollate di oltre la metà dopo la rivolta cominciata a gennaio 2011, soprattutto per il calo degli investimenti stranieri e del turismo.