Islamabad (Pakistan), 17 gen. (LaPresse/AP) – Il governo del Pakistan e il leader religioso Tahir-ul-Qadri hanno raggiunto un accordo per porre fine alle proteste che negli ultimi quattro giorni hanno portato migliaia di persone nelle strade della capitale Islamabad. Lo rendono noto fonti del governo. Le richieste di Qadri erano che il governo venisse sciolto per essere rimpiazzato da un esecutivo indipendente di transizione e che venissero adottate riforme elettorali che impediscano ai politici corrotti di candidarsi.

Un componente della squadra di negoziazione, rimasto anonimo, ha spiegato che il governo ha accettato di sciogliere l’Assemblea nazionale pochi giorni prima della scadenza del suo mandato a marzo, creando un cuscinetto di 90 giorni prima che vengano tenute le elezioni. Ciò darà modo ai politici di rendersi disponibili per il voto. L’accordo è stato firmato dal primo ministro, come riporta una fonte anonima dell’ufficio del premier.

Il negoziatore ha aggiunto che, in base al patto, il governo ha anche accettato che l’esecutivo di transizione venga eletto di concerto con tutti i partiti politici. L’accordo è stata raggiunto al termine di ore di colloqui all’interno di un container a prova di proiettile, che Qadri ha usato sul luogo delle manifestazioni. Migliaia di dimostranti hanno festeggiato con danze e canti nel momento in cui il leader religioso ha annunciato dal container il raggiungimento dell’intesa.

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