Kabul (Afghanistan), 21 gen. (LaPresse/AP) – Attacco kamikaze dei talebani nel quartier generale della polizia stradale a Kabul, in Afghanistan. Un attentatore suicida si è fatto esplodere prima dell’alba a bordo di un’auto all’ingresso della sede del dipartimento, che si trova vicino al Parlamento afghano e allo zoo di Kabul; poi altri cinque aggressori, almeno due dei quali imbottiti di esplosivo, hanno fatto irruzione nell’edificio ed è cominciato uno scontro a fuoco durato circa sei ore. Secondo quanto riferisce la polizia, tre agenti sono rimasti uccisi e ci sarebbero 14 feriti, di cui sei civili e quattro membri dei servizi di sicurezza. Almeno due attentatori sono stati uccisi dalla polizia.
LA DINAMICA. Secondo i testimoni all’inizio si sono sentite due esplosioni, una provocata dall’attentatore che si è fatto esplodere su un’auto e la seconda causata da un altro kamikaze che si è fatto saltare in aria con un giubbotto esplosivo. Poco prima di mezzogiorno ora locale si sentivano ancora spari provenienti dal complesso, ma negli annunci ufficiali le autorità continuano a insistere sul fatto che la situazione sia sotto controllo e gli aggressori sarebbero stati circondati. La sede della polizia stradale si trova in una piazza che porta al Parlamento afghano, accanto allo zoo, ed è adiacente alla sede della polizia di frontiera afghana. La struttura solitamente è piena di civili perché lì è possibile ritirare la patente di guida o registrare i veicoli, ma al momento dell’attacco era quasi vuota.
LA RIVENDICAZIONE DEI TALEBANI. I talebani hanno rivendicato l’attentato tramite il loro portavoce, Zabiullah Mujahid, che ha spiegato che l’obiettivo dell’attentato era un centro di addestramento della polizia “gestito da forze militari straniere”. Sul posto si trovava una unità delle forze speciali della Nato che si occupa dell’addestramento della polizia afghana, ma il ministero dell’Interno di Kabul ha sottolineato che le forze internazionali non sono intervenute e che la gestione della situazione è stata portata a termine esclusivamente dagli agenti afghani.
IL 2° ATTACCO IN 5 GIORNI. Si tratta del secondo attacco dei talebani a Kabul negli ultimi cinque giorni. Mercoledì sei kamikaze talebani hanno attaccato all’alba l’ingresso dell’agenzia di intelligence afghana nel centro della capitale, uccidendo una guardia e ferendone decine; le forze di sicurezza in quella occasione avevano ucciso tutti gli aggressori. Gli attacchi giungono in un momento in cui il governo sta facendo forti pressioni perché i talebani possano sedersi al tavolo dei negoziati e in cui il presidente afghano Hamid Karzai sta trattando con gli Stati Uniti per un più rapido ritiro delle forze americane. Durante la recente visita di Karzai a Washington, al termine dell’incontro con Barack Obama i due hanno annunciato che le forze internazionali lasceranno il ruolo di combattimento per assumere un ruolo di semplice sostegno questa primavera, anziché in estate come previsto inizialmente. Obama e Karzai si sono anche accordati perché i talebani aprano un ufficio politico in Qatar per agevolare i colloqui di pace.