Washington (Usa), 24 gen. (LaPresse/AP) – A un giorno dalla testimonianza di Hillary Clinton sull’attacco al consolato Usa di Bengasi, in Libia, oggi è toccato al suo successore John Kerry presentarsi davanti alla commissione esteri del Senato per esporre la sua linea politica. A introdurre l’audizione di conferma alla carica è stata proprio la Clinton che ha descritto di Kerry come “la scelta giusta” per l’America. “La sua leadership e il suo servizio – ha aggiunto il segretario di Stato uscente – saranno esemplari”.

CON IRAN PREVENZIONE, NON CONTENIMENTO. Kerry, che ha risposto a una serie di domande dei senatori, si è concentrato su diversi temi, dalla Siria all’Iran, sottolineando come l’obiettivo dell’amministrazione sarà “prevenire” le ambizioni di Teheran a dotarsi di armi nucleari. Gli Stati Uniti, ha detto il senatore 69enne, devono prevenire le ambizioni dell’Iran di sviluppare armi atomiche e il contenimento non è un’opzione. La nostra politica, ha affermato, “è la prevenzione”, mentre “il tempo stringe per quanto riguarda gli sforzi mirati a garantire il rispetto delle responsabilità”.

ASSAD HA PERSO OCCASIONE. Il futuro segretario di Stato si è concentrato anche sulla difficile crisi siriana, sottolineando che il presidente Bashar Assad ha perso l’opportunità storica di rafforzare i legami con l’Occidente e ora è troppo tardi per farlo. In passato, ha continuato Kerry, Assad sosteneva di voler creare posti di lavoro per i giovani siriani e aveva la possibilità di collaborare con i Paesi occidentali, ma “questo non è mai successo”. Il senatore è stato criticato per aver cercato in passato di avvicinare Assad, in un tentativo di rompere le relazioni tra Damasco e Teheran. Da allora, ha detto Kerry, il presidente siriano ha preso decisioni “riprovevoli” e il suo tempo al governo della Siria sta finendo. La diplomazia, ha poi aggiunto, “si sta muovendo in una direzione che rende quegli avvenimenti una parte della storia antica”.

SUPERARE TENSIONI CON MOSCA. Inevitabile un accenno anche alle relazioni con l’ex grande nemico, la Russia. Washinton e Mosca, ha spiegato, possono superare le recenti tensioni e rafforzare la cooperazione. “Penso che sarebbe poco sincero e ingenuo se non ammettessi qui davanti ai miei colleghi che negli ultimi anni” le relazioni con Mosca sono peggiorate, ha affermato Kerry, facendo l’esempio del divieto di adozione di bambini russi da parte di cittadini statunitensi approvata recentemente dal Parlamento russo. Il senatore democratico ha tuttavia notato che Mosca ha collaborato con Washington sulle questioni principali, come il controllo di armi atomiche, le sanzioni contro l’Iran e il commercio.

DECENNI DI CAMBIAMENTO. “Oggi – ha affermato poi Kerry in un’analisi più allargata – non posso fare altro che ammettere che il mondo all’epoca era in molti sensi più semplice, diviso secondo gli antagonismi bipolari della guerra fredda. Il mondo di oggi è più complicato di ogni cosa: dalla progressiva affermazione della Cina alla primavera araba, le questioni economiche, ambientali, sanitarie e demografiche sono collegate in maniera inestricabile”. Oggi più che mai, ha aggiunto davanti ai membri della commissione, da lui stesso guidata negli ultimi quattro anni, “la politica estera è la politica economica”. L’audizione è stata presieduta dal senatore Bob Menendez, che diventerà il prossimo presidente della commissione, di cui Kerry è stato membro per 28 anni. Nella sua testimonianza, il veterano della guerra in Vietnam ha inoltre ricordato le dichiarazioni da lui rilasciate alla commissione circa 42 anni fa, quando parlò della sua opposizione al conflitto.

NODI DA SCIOGLIERE. Benché non abbia ricevuto particolari critiche, Kerry, figlio di un diplomatico e in passato più volte inviato non ufficiale del presidente Barack Obama in Afghanistan e Pakistan, guarda al futuro con alcuni nodi da sciogliere. Primo fra la costruzione dell’oleodotto Keystone XL, bloccata dal dipartimento di Stato alla fine del 2011 dopo proteste di ambientalisti, convinti che il progetto contaminerà la falda acquifera di Ogallala, importante riserva d’acqua sotterranea. Kerry, l’uomo più ricco al Senato, si è inoltre impegnato a vendere le partecipazioni in diverse compagnie di proprietà della sua famiglia per evitare conflitti di interesse.

HAGEL E BRENNAN. L’audizione di Kerry è la prima e la meno controversa tra quelle dei tre funzionari nominati da Obama alle cariche relative alla sicurezza nazionale. Giovedì prossimo l’ex senatore repubblicano Chuck Hagel, futuro segretario alla Difesa, dovrà rispondere a domande relative alle dichiarazioni rilasciate in passato su Israele, Iran, armi nucleari e spese per la Difesa, quando comparirà davanti alla commissione per le Forze armate del Senato. John Brennan, nominato da Obama direttore della Cia, sarà invece interrogato il mese prossimo sull’uso di droni e sugli errori commessi dalla Casa Bianca in materia della sicurezza nazionale. Sempre nel corso delle sue dichiarazioni, Kerry ha voluto difendere il collega Hagel, definendolo un vero patriota e di sicuro un forte segretario alla Difesa. A sollevare dubbi sulla posizione di Hagel è stato il senatore repubblicano Bob Croker che ha chiesto a Kerry un commento sul sostegno del collega alla riduzione delle armi nucleari degli Stati Uniti dell’80%. Questa riduzione, ha affermato Kerry, sarà un obiettivo da raggiungere per il mondo intero, ma in questo momento è irrealizzabile. Croker rappresenta al Senato lo Stato di Tennessee, dove è situato il sito nucleare Y-12.

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