Washington (Usa), 24 gen. (LaPresse/AP) – Dopo che ieri la notizia era stata diffusa da fonti militari, oggi il segretario alla Difesa uscente degli Stati Uniti Leon Panetta ha ufficializzato l’eliminazione del divieto per le donne soldato di prendere parte a missioni di combattimento. In una conferenza stampa al Pentagono, Panetta e il generale Martin Dempsey, capo di Stato Maggiore, hanno firmato l’ordine che abroga il divieto. Le donne, ha dichiarato il segretario in conferenza stampa, sono “una parte integrante della nostra capacità di condurre” missioni militari. Non tutti, ha quindi aggiunto, possono essere un soldato impegnato in azioni di combattimento, ma tutti “devono poter avere una possibilità” ed “è giunto il momento per le nostre politiche di riconoscere la realtà”.
Panetta ha poi spiegato di essersi recato in visita in Afghanistan e Iraq e di aver visto qui le forze statunitensi in azione dimostrare che le donne devono avere la possibilità di combattere se lo desiderano. “Il nostro esercito è più capace, le nostre forze sono più potenti, se utilizziamo tutti i diversi punti di forza del popolo americano”, ha aggiunto ancora il capo del Pentagono che a breve lascerà il posto a Chuck Hagel. Dal canto suo, Dempsey si è detto convinto che l’aumento delle violenze sessuali nell’esercito sia legato proprio al divieto per le donne di servire in azioni di combattimento. Esso, ha spiegato, indica che la disparità tra i ruoli della donna e dell’uomo ha creato un approccio psicologico che porta a una mancanza di rispetto per il sesso femminile.
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