Mosca (Russia), 7 feb. (LaPresse/AP) – Gli avvocati delle tre musiciste della band punk russa Pussy Riot hanno presentato un ricorso alla Corte euoropea dei diritti dell’uomo a Strasburgo. Maria Alekhina, Yekaterina Samutsevich e Natalia Tolokonnikova erano state condannate l’anno scorso a due anni in carcere per aver cantato una ‘preghiera punk’ contro il presidente russo Vladimir Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. La Samutsevich ha successivamente presentato un ricorso ed è stata scarcerata, mentre le altre due musiciste sono detenute in colonie penali. Secondo i legali, la condanna inflitta alle tre donne viola quattro articoli della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, che prevede la libertà di espressione, il diritto alla libertà e alla sicurezza, il divieto della tortura e il diritto a un processo giusto. La condanna per accuse di “teppismo motivato dall’odio religioso” aveva scatenato in tutto il mondo proteste contro le politiche del Cremlino nei confronti dell’opposizione.
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