Nicosia (Cipro), 17 feb. (LaPresse/AP) – Un vantaggio schiacciante rispetto agli avversari, ma non abbastanza per aggiudicarsi la presidenza di Cipro al primo turno. Il leader d’opposizione di centrodestra, Nicos Anastasiades, si ferma infatti al 45,46%, e dovrà sottoporsi al nuovo giudizio delle urne, domenica prossima al ballottaggio contro il candidato della sinistra Stavros Malas, sostenuto anche dal partito comunista, che ha chiuso al 26,91%. Escluso dal secondo turno l’indipendente Giorgos Lillikas, terzo con il 24,93% delle preferenze. Alta l’affluenza, registrata all’83,14%.
Il cambiamento di leadership, dopo che il presidente uscente comunista Dimitris Christofias ha fatto sapere che non avrebbe corso per la rielezione, arriva in un momento cruciale per Cipro. Gli altri 16 Paesi dell’eurozona dovrebbero infatti decidere nel mese di marzo su un salvataggio finanziario che potrebbe essere vitale per l’isola. Cipro sta terminando le risorse per pagare i conti, e il nuovo capo di Stato dovrà affrontare il difficile compito di superare lo scetticismo di alcuni Paesi dell’area euro, tra cui la Germania. Il Paese, dove il tasso di disoccupazione sta per toccare il 15%, ha riportato problemi quando le sue banche hanno avuto ingenti perdite dopo che la Grecia ha ristrutturato il proprio debito. Nicosia ha già raggiunto un accordo preliminare di prestito da parte dei partner dell’eurozona e del Fondo monetario internazionale, e ha messo in atto una serie di tagli alla spesa e aumenti delle tasse. Il prestito, da 17 miliardi di euro, è molto ridotto se paragonato a quelli di cui hanno avuto bisogno Grecia, Portogallo e Irlanda, ma equivale all’intera produzione economica di Cipro e molti dubitano che il Paese sia in grado di ripagarlo.
Recandosi alle urne, oggi Anastasiades, ha esortato i cittadini a “unire le forze, per affrontare questa crisi economica che sfortunatamente ha colpito il Paese e che non era mai stata provata prima”. Malas, dal canto suo, ha chiesto agli elettori di non voltare le spalle a quella che ha definito l’elezione più importante della storia del Paese.
Intanto gli occhi della Banca centrale europea hanno guardato con attenzione all’esito del voto. “Cipro – ha commentato in un’intervista all’emittente tedesca Ard Joerg Asmussen, membro del board esecutivo della Bce – ha bisogno di un programma di aggiustamento” e di migliorare la trasparenza del suo settore finanziario e del suo sistema fiscale. In merito alle elezioni, Asmussen ha aggiunto che la Bce ha bisogno di “un interlocutore con cui poter negoziare un programma di aggiustamento”. “Per garantire la sostenibilità del debito – ha spiegato – noi ad esempio abbiamo bisogno di privatizzazioni ad ampio respiro, che l’attuale presidente ha invece respinto. Ora vedremo se saremo in grado di negoziare questo tipo di programma entro la fine di marzo”.
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