Siria, raffica di esplosioni a Damasco: oltre 80 morti e 200 feriti

Damasco (Siria), 21 feb. (LaPresse/AP) – Oltre ottanta persone hanno perso la vita oggi a Damasco in una serie di attentati che ha insanguinato diversi quartieri della capitale siriana. La peggiore esplosione è stata quella avvenuta nel quartiere di Mazraa, nei presso di un posto di blocco tra la sede principale del partito Baath, al quale appartiene il presidente Bashar Assad, e l’ambasciata russa. In seguito allo scoppio, avvenuto in un’area dove si trovano anche una moschea, un ospedale e una scuola, si è sollevata una grande nube di fumo visibile in gran parte della città. Secondo l’ultimo bilancio dall’agenzia di stampa di Stato Sana, le vittime sono 53 e i feriti oltre 200. Gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani sostengono che i morti sono invece 61. La tv ha parlato di “attacco terroristico” compiuto da un attentatore suicida. Le forze di sicurezza riferiscono intanto di aver arrestato un secondo uomo che avrebbe voluto farsi saltare in aria a bordo di un’auto imbottita di esplosivi.

ALMENO 3 AUTOBOMBE, COLPI MORTAIO VICINO COMANDO ESERCITO. Poco dopo altre due autobombe sono saltate in aria in un’altra zona della capitale, nel quartiere nordorientale di Barzeh, e ne sono seguito scontri fra ribelli e forze di sicurezza. Anche in questo caso si registrano vittime: sette secondo fonti ufficiali, 22 tra cui 19 ufficiali di sicurezza secondo l’Osservatorio. Inoltre, colpi di mortaio sono esplosi vicino al comando dell’esercito, ma in questo attacco non si registrano vittime perché l’edificio era vuoto visto che erano in corso lavori di ristrutturazione.

IL RACCONTO DEI TESTIMONI. I filmati trasmessi dalle tv locali mostrano anche i vigili del fuoco che tentano di spegnere le fiamme sulle macchine e corpi delle vittime sul prato di un parco pubblico. “È stata un’esplosione fortissima, tutta la merce del mio negozio si è ribaltata”, ha detto un residente rimasto anonimo per il timore di rappresaglie. Tre dei suoi dipendenti sono stati feriti dalle schegge di vetro, le stesse che hanno causato la morte di una ragazza che stava camminando all’esterno. “L’ho portata dentro il negozio ma era già quasi morta. Non abbiamo potuto salvarla, era ferita all’addome e alla testa”, ha detto il commerciante.

I PRECEDENTI DEGLI ULTIMI GIORNI. L’esplosione di oggi nella capitale ha fatto seguito a due attacchi a colpi di mortaio avvenuti negli ultimi due giorni a Damasco: ieri due colpi di mortaio sono caduti dentro uno stadio di calcio a Damasco, uccidendo un giocatore; martedì altri due colpi avevano raggiunto una delle tre residenze di Assad a Damasco, provocando solo danni ma nessuna vittima.

GLI ATTENTATI DI MAGGIO E LUGLIO 2012 A DAMASCO. Finora la capitale è rimasta per lo più immune ai combattimenti su larga scala che hanno distrutto molte città in Siria, ma negli scorsi mesi ci sono stati numerosi attacchi contro i palazzi del governo. Questo è però il peggiore attentato contro un obiettivo governativo dall’inizio delle rivolte. A maggio 2012 due autobomba sono esplose fuori da un edificio dell’intelligence militare, uccidendo 55 persone. Lo scorso luglio, inoltre, i ribelli hanno fatto detonare un ordigno nel corso di un incontro di alto livello a Damasco uccidendo quattro alti ufficiali siriani, fra cui il cognato del presidente Bashar Assad e il ministro della Difesa. Secondo le stime delle Nazioni unite, dall’inizio della rivolta a marzo 2011 nel conflitto sono morte circa 70mila persone.

18 MORTI IN RAID AEREO SU OSPEDALE A DARAA. Intanto sempre oggi 18 persone sono rimaste uccise nel sud della Siria, in un attacco aereo delle forze governative su un ospedale da campo a Daraa. Lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che tra le vittime ci sono ci sono otto ribelli, tre medici, una donna e una bambina. È da Daraa, nel sud della Siria, che circa due anni fa è partita la rivolta antigovernativa contro il regime di Assad.