Almaty (Kazikistan), 26 feb. (LaPresse/AP) – Dopo otto mesi, Iran e comunità internazionale ci riprovano. Si è aperto oggi in Kazakistan, un nuovo round di colloqui tra Teheran e il gruppo 5+1, composto dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu a cui si aggiunge la Germania, proprio sul programma nucleare iraniano. La prima sessione dei colloqui, tenuti a porte chiuse in un hotel di Almaty, è durata due ore. Le telecamere e i giornalisti hanno potuto solo assistere al saluto tra Catherine Ashton, Alto commissario europeo per gli Affari esteri, e Saeed Jalili, segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniano. Prima dei colloqui, uno dei membri della delegazione iraniana, Mehdi Mohammadi, ha fatto sapere che Teheran è preparata a presentare un’offerta per conto proprio per mettere fine allo stallo, ma che resisterà ad alcune richieste dell’Occidente.

“Abbiamo fatto delle proposte che speriamo portino l’Iran a mostrare un po’ di flessibilità”, ha detto invece Michael Mann, portavoce dell’Alto commissario europeo per gli Affari esteri Catherine Ashton, che guida i negoziati. “Le nostre offerte – ha aggiunto Mann – tengono in considerazione le preoccupazioni internazionali sulla natura pacifica del programma, ma rispondono anche alle idee iraniane”. Sull’incontro puntavano molto le autorità europee. “Non siamo qui solo per parlare, ma per fare progressi concreti”, ha spiegato ancora Mann.

Uno dei ruoli più importanti nell’equilibrio della situazione è rappresentato dalla Cina, storica alleata dell’Iran. “Pensiamo che la questione nucleare iraniana – ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying – sia molto complicata e difficile da gestire. Tutte le parti in causa dovrebbero avere fiducia in una soluzione pacifica tramite il dialogo e il negoziato, tenendo un comportamento obiettivo e pragmatico”. Solo la flessibilità di entrambe le parti, ha quindi aggiunto la portavoce, potrà risolvere la disputa. Le delegazioni di Cina e Iran si sono incontrate prima dell’inizio dei colloqui, per una sessione bilaterale separata. L’agenzia stampa russa Interfax, citando una fonte anonima, ha inoltre reso noto che potrebbero svolgersi dei colloqui faccia a faccia anche fra Iran e Russia, escludendo però un’ipotesi simile con gli Usa.

Negli ultimi otto mesi, la comunità internazionale ha imposto dure sanzioni economiche contro l’Iran, per il sospetto che le sue attività di arricchimento dell’uranio possano essere volte alla realizzazione di armi atomiche. Un’ipotesi sempre respinta da Teheran che parla di scopi esclusivamente pacifici. Sei potenze mondiali (Usa, Russia, Cina, Regno Unito, Francia e Germania) vorrebbero inoltre che l’Iran sospendesse l’arricchimento nell’impianto di Fordo e trasferisse fuori dal Paese le proprie riserve di uranio altamente arricchito. Prima dei colloqui, però, la delegazione iraniana ha fatto sapere che la chiusura di Fordo “è fuori discussione”.

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