Il Cairo (Egitto), 9 mar. (LaPresse/AP) – Nuove tensioni in Egitto, dove oggi sono state confermate le condanne a morte per 21 degli imputati nel processo per gli scontri avvenuti il primo febbraio 2012 nello stadio di Port Said, in cui morirono 74 persone. A pronunciarsi è stata una Corte del Cairo che ha anche condannato a 15 anni di carcere due alti funzionari di polizia (uno dei quali è l’ex capo della sicurezza della città, il maggiore generale Essam Samak), ma ha assolto altri sette poliziotti. Il giudice Sobhi Abdel-Maguid ha poi decretato l’ergastolo per cinque imputati e le seguenti pene detentive: sei persone sono state condannate a 10 anni, due a cinque anni e un imputato a un anno di carcere. Ventotto in totale gli assolti.

SCONTRI AL CAIRO. Dopo l’annuncio delle sentenze forti tensioni sono scoppiate al Cairo, dove i tifosi dell’Al-Ahly hanno fatto irruzione nel quartier generale della Federcalcio egiziana e hanno appiccato il fuoco per protestare contro l’assoluzione dei sette poliziotti. I dimostranti hanno dato alle fiamme anche una vicina sede della polizia. E’ stato necessario l’intervento di due elicotteri dell’esercito per spegnere l’incendio. Cinque persone sono rimaste ferite. Nel corso di altri disordini tra dimostranti e polizia, che non sembrano tuttavia legati al verdetto per la strage dello stadio, due manifestanti hanno perso la vita e 19 persone sono rimaste ferite. Questi disordini sono avvenuti in una strada lungo il Nilo, nei pressi di due hotel di lusso e delle ambasciate di Usa e Regno Unito.

MANIFESTANTI TENTANO BLOCCO CANALE SUEZ. Sempre oggi, alcuni manifestanti a Port Said hanno tentato di interrompere il trasporto marittimo nel canale di Suez, spedendo piccoli motoscafi nelle corsie di traffico. Ma non sono riusciti a bloccare le spedizioni. Altri hanno dato fuoco a pneumatici al molo della città per impedire alle barche di attraccare ma, anche in questo caso, il tentativo è andato a vuoto. Un portavoce dell’Autorità che gestisce il canale, Tareq Hasanein, ha spiegato all’agenzia di stampa Mena che il traffico è proseguito in modo regolare per tutto il giorno, con 41 navi in transito. Tuttavia, il capo delle ferrovie nazionali, Hussein Zakaria, ha ordinato ai treni diretti a Port Said di sospendere il servizio a Ismailiya, un’altra città sul canale di Suez, a sud rispetto a Port Said. Una misura, ha spiegato, presa per garantire la sicurezza dei passeggeri.

NUOVO SCIOPERO A PORT SAID. In serata, invece, gli attivisti di Port Said hanno dichiarato l’inizio di un nuovo sciopero generale. In serata gruppi di manifestanti giravano per la città chiedendo ai negozianti di chiudere. La città è da settimane teatro di violenze e scontri, e oggi, in seguito alla lettura dei verdetti per la strage dello stadio, centinaia di persone si sono radunate all’esterno della sede locale della sicurezza. I manifestanti, tra cui molti parenti degli imputati, hanno cantato slogan contro il governo di Mohammed Morsi e contro i verdetti. Ieri la polizia si era ritirata dall’area, lasciando la gestione della sicurezza in città all’esercito.

LA PRIME CONDANNE. Le 21 condanne a morte per la tragedia di Port Said erano state emesse in prima istanza a gennaio scorso e allora, dopo l’annuncio, erano scoppiati scontri nei quali erano morte oltre 40 persone. Quella dello stadio di Port Said è la peggiore strage della storia del calcio egiziano. I violenti scontri scoppiarono al termine della partita tra la squadra locale, l’Al-Masry e la squadra del Cairo, Al-Ahly. La maggior parte dei condannati a morte sono tifosi della squadra di Port Said.

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