Nairobi (Kenya), 9 mar. (LaPresse/AP) – Uhuru Kenyatta è il nuovo presidente del Kenya. Il risultato ufficiale è stato annunciato dalla commissione elettorale del Paese, che lo ha dichiarato vincitore delle elezioni di lunedì con il 50,07% dei voti. Kenyatta ha battuto il principale sfidante Raila Odinga, attuale primo ministro, per pochi voti. Per evitare il ballottaggio, infatti, bisognava soddisfare due condizioni: superare il 50% dei consensi e raccogliere almeno il 25% dei voti in 24 delle 47 province del Paese. E il 50% è stato superato per poco. Per questo Odinga ha già annunciato che presenterà ricorso, contestando il risultato tramite le vie legali. Forti i timori di scontri. Nelle violenze scoppiate dopo le presidenziali del 2007 morirono oltre mille persone e 600mila furono costrette a lasciare le loro case.
KENYATTA EVITA IL BALLOTTAGGIO PER POCHI VOTI. Kenyatta diventerà il quarto presidente del Kenya da quando il Paese ha ottenuto l’indipendenza dal governo coloniale britannico nel 1963. In base ai risultati finali, Kenyatta ha ottenuto 6.173.433 (50,07%), mentre Odinga si è fermato a 5.340.546 preferenze (43,3%). I voti espressi sono stati 12 milioni e 330mila e l’affluenza alle urne è stata dell’86%. Nella notte, a conteggio ultimato, erano stati diffusi dei risultati preliminari, che vedevano una vittoria di Kenyatta con il 50,3%. Già dopo quei dati, sui quali a partire da subito lo staff di Odinga aveva espresso perplessità, i sostenitori di Kenyatta sono scesi per le strade a festeggiare.
TIMORI DI SCONTRI. Adesso si temono scontri. Il rischio di violenze è dovuto anche a problemi etnici: Kenyatta è un Kikuyu, mentre Odinga è un Luo. Anche nelle elezioni del 2007, dopo le quali esplosero violenze, si erano sfidati un Kikuyu, Mwai Kibaki poi uscito vincitore, e il Luo Odinga. Kenyatta, figlio del primo presidente del Kenya indipendente Jomo, deve affrontare davanti alla Corte penale internazionale (Cpi) l’accusa di aver orchestrato le violenze post elettorali del 2007-2008, il che potrebbe creare problemi fra Nairobi e gli alleati occidentali.
KENYATTA TIENE DISCORSO CONCILIATORE. Nel discorso alla nazione tenuto dopo l’annuncio della vittoria, Kenyatta ha mantenuto un tono conciliatore. Ha ringraziato l’avversario Odinga riferendosi a lui come “mio fratello” e ha poi ringraziato i sostenitori per la campagna elettorale promettendo che, come presidente, lavorerà “per conto di tutti i cittadini indipendentemente dalla loro appartenenza politica”. “Onorerò la volontà dei kenyoti e garantirò che il mio governo tuteli i loro diritti e agisca senza paura o favoritismi, nell’interesse del Paese”, ha detto Odinga, aggiungendo che “oggi celebriamo il trionfo della democrazia, della pace e della nazione”.
ODINGA ANNUNCIA RICORSO MA INVITA ALLA CALMA. Anche Odinga, pur non riconoscendo la sconfitta, ha voluto puntare sull’unità del Paese, invitando i cittadini alla calma. Odinga ha annunciato inoltre che presenterà ricorso contro il risultato.
NEL 2007 OLTRE MILLE MORTI. Quelle di lunedì sono state le prime elezioni dopo le presidenziali del 2007. Allora scoppiarono violenze dopo che Odinga fu sconfitto da Mwai Kibaki. Le tensioni si risolsero con la nomina di Odinga a primo ministro in un governo di coalizione guidato da Kibaki presidente, con Kenyatta vice premier. Oltre mille i morti e 600mila persone furono costrette a lasciare le loro case.
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