Caracas (Venezuela), 9 mar. (LaPresse/AP) – Nicolas Maduro ha giurato come presidente ad interim del Venezuela dopo i funerali di Stato di Hugo Chavez, che si sono tenuti ieri pomeriggio a Caracas. L’investitura è avvenuta nella sede dell’Assemblea nazionale, davanti al suo presidente Diosdao Cabello. Maduro ha poi nominato vice presidente il ministro della Scienza e della tecnologia, Jorge Arreaza, che è il genero di Chavez e nelle ultime settime settimane di vita è stato spesso al fianco del presidente. La cerimonia si è tenuta nonostante le proteste dell’opposizione, che ha boicottato la cerimonia visto che ritiene il giuramento una violazione della Costituzione.

MADURO PRESIDENTE AD INTERIM. Sia il nuovo presidente ad interim, sia Diosdao Cabello hanno promesso di seguire l’esempio di Chavez e di portare avanti la sua agenda. “Giuro con la più assoluta lealtà al compagno Hugo Chavez che rispetteremo la Costituzione e garantiremo che sia rispettata”, ha detto Maduro. Non è mancato poi il riferimento alle accuse mosse nei giorni scorsi contro gli Stati Uniti, additati come responsabili della morte di Chavez. Maduro ha parlato di una “malattia molto strana per la velocità con la quale è cresciuta e per altre ragioni scientifiche che saranno rese note al momento giusto”. “Prima o poi le elite imperialiste che governano gli Stati Uniti dovranno imparare a vivere nell’assoluto rispetto del popolo dell’America latina e dei Caraibi”, ha aggiunto. Il giuramento di Maduro è stato accolto nella capitale con una raffica di fuochi d’artificio.

L’OPPOSIZIONE CONTESTA. Per l’opposizione la scelta di Maduro come presidente pro tempore è incostituzionale. La Carta del 1999 prevede infatti che a prendere il potere in caso di morte del presidente debba essere lo speaker dell’Assemblea nazionale, in questo caso Cabello. Hugo Chavez aveva designato Maduro come suo successore dopo la rielezione nelle presidenziali dello scorso ottobre. Ex vice presidente ed ex ministro degli Esteri, Maduro sarà anche il candidato del partito socialista alle prossime presidenziali, che secondo la Costituzione devono tenersi entro 30 giorni dalla morte del presidente.

CAPRILES: MADURO, NON SEI STATO ELETTO. Poco prima che Nicolas Maduro giurasse, il leader dell’opposizione Henrique Capriles ha tenuto una conferenza stampa per contestare l’investitura. “Il popolo non ha votato per te”, ha detto Capriles rivolgendosi a Maduro, che ha poi accusato di essere un bugiardo. “Te lo dico chiaramente, Nicolas, non parlerò di tutte le volte che hai mentito al Paese senza vergogna”, ha proseguito. Capriles ha detto inoltre che l’opposizione aveva chiesto di partecipare ai funerali di Chavez, ma che le è stato risposto: “meglio che non venite”. Capriles è stato lo sfidante di Chavez nelle ultime elezioni presidenziali dello scorso 7 ottobre, che avevano riconfermato lo stesso Chavez alla guida del Venezuela. Anche se la scelta non è ancora stata annunciata, si pensa che nelle prossime elezioni Capriles sarà nuovamente il candidato dell’opposizione, sfidando stavolta Maduro.

IERI I FUNERALI DI CHAVEZ. Ai funerali di Chavez, che si sono tenuti ieri pomeriggio nell’accademia militare di Caracas, hanno partecipato oltre 30 capi di Stato e di governo. Fra loro il presidente cubano Raul Castro e quello iraniano Mahmoud Ahmadinejad il quale, in lacrime, ha baciato la bara. Tra i volti noti anche il reverendo statunitense Jesse Jackson e l’attore Sean Penn, amico di Chavez. Migliaia di persone hanno assistito alla cerimonia ufficiale dai maxi schermi allestiti nelle strade vicine all’accademia, in un’atmosfera di festa con trombette e poster per dare l’ultimo saluto al leader della rivoluzione bolivariana. Giovedì Maduro ha annunciato che Chavez sarà imbalsamato, proprio come in passato è stato fatto con Lenin, Mao e Ho Chi Minh. Il suo corpo verrà poi esposto in modo permanente in una teca di vetro al Museo della rivoluzione, vicino al palazzo presidenziale di Miraflores.

IL GIALLO DELLA FALSA BARA. Ieri il quotidiano spagnolo Abc ha diffuso indiscrezioni di fonti militari secondo le quali Chavez sarebbe morto a Cuba, e non a Caracas come affermato dal governo venezuelano. Inoltre secondo Abc, durante il corteo di oltre sette ore che mercoledì ha accompagnato la bara di Hugo Chavez fino all’accademia militare di Caracas, i venezuelani avrebbero seguito un feretro che non conteneva il vero corpo del presidente. Il feretro vero sarebbe stato trasportato da Cuba direttamente nel complesso della difesa di Fuerte Tiuna a Caracas, dove si trova l’accademia militare in cui è stata allestita la camera ardente. Nel frattempo sarebbe stata portata una bara falsa nell’ospedale militare in cui Chavez secondo la versione ufficiale sarebbe morto. Da qui mercoledì è partita la processione, secondo il quotidiano con la bara falsa. Dopo il corteo, il falso feretro sarebbe stato sostituito con quello vero nell’unico momento in cui le telecamere della tv hanno perso di vista la bara.

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