L’Aia (Olanda), 11 mar. (LaPresse/AP) – Decisione senza precedenti alla Corte penale internazionale dell’Aia, dove i procuratori oggi hanno deciso di ritirare le accuse contro Francis Muthaura, segretario di Gabinetto del Kenya, sospettato di essere responsabile per le violenze post elettorali del 2007-2008, costate la vita a oltre mille persone. Una decisione dovuta all’ammissione da parte di un testimone chiave di aver mentito. Per ora rimane invece aperto il caso contro Uhuru Kenyatta, da poco uscito vincitore dalle elezioni presidenziali. Muthaura era accusato di omicidio, stupro, deportazione, per il suo presunto coinvolgimento nelle violenze scoppiate in Kenya dopo le elezioni presidenziali del 2007.

A comunicare la decisione ai giudici, è stata il procuratore capo della Corte, Fatou Bensouda, nel corso dell’udienza che si è tenuta oggi all’Aia. “Non sentiamo di avere una prospettiva ragionevole di condanna e quindi ritiriamo le accuse nei suoi confronti”, ha dichiarato la Bensouda la quale ha poi spiegato che il caso contro Kenyatta andrà invece avanti. “Questa decisione riguarda solo i il signor Muthaura”, ha sottolineato, aggiungendo poi che i testimoni nel caso contro il segretario di Gabinetto del Kenya sono “stati uccisi o sono morti dall’avvenire dei fatti, mentre altri testimoni si sono rifiutati di parlare con la procura”.

Il procuratore capo ha poi puntato il dito contro le autorità del Kenya per non aver cooperato pienamente con la Corte. Il governo del Kenya, ha affermato la Bensouda, “ha fornito solo un’assistenza limitata ai procuratori e non ha dato accesso ai testimoni o a documenti che avrebbero potuto fare luce sul caso del signor Muthaura”. La decisione, ha quindi voluto specificare il procuratore, non è legata in alcun modo alle elezioni della scorsa settimana, che hanno visto vincitore Kenyatta. “Siamo molto ben consapevoli dei recenti sviluppi politici in Kenya, ma questi non hanno e non possono avere un impatto sulla decisione che prendo come procuratore”, ha concluso la Bensouda.

Soddisfatta la difesa dell’imputato. La decisione, ha commentato Karim Khan, avvocato di Muthaura, “è assolutamente giustificata e riconosco che non solo è una decisione coraggiosa, ma anche corretta”. Ora, ha aggiunto il legale, a Muthaura dovrebbe essere permesso di “prendere un aereo per tornare in Kenya, nella consapevolezza che il caso nei suoi confronti è stato ritirato”. Al tempo stesso, ora gli avvocati di Kenyatta chiedono una revisione delle prove. “Alla luce di quanto ha detto oggi, la procura deve riconsiderare onestamente la sua posizione sul signor Kenyatta”, ha dichiarato Steven Kay, avvocato del neo-presidente. “Le prove su cui stanno cercando di contare – ha aggiunto il legale – sono del tutto errate”.

Dispiaciuta ma non sconfitta la Bensouda che, in una nota scritta, ha ribadito il suo impegno a cercare giustizia per le vittime di quelle violenze. “Le vere vittime della terribile violenza in Kenya di cinque anni fa – si legge nella nota – sono gli uomini, le donne e i bambini, che sono stati uccisi, feriti, stuprati, o costretti a lasciare le proprie case, e la cui voce non deve essere dimenticata. Io non li dimenticherò”.

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