Johannesburg (Sudafrica), 11 mar. (LaPresse/AP) – I legali di Oscar Pistorius hanno presentato in tribunale un ricorso contro le misure restrittive imposte all’atleta per il rilascio su cauzione. Gli avvocati difensori sostengono che le prove dimostrino che per il campione paralimpico non c’è rischio di fuga e ritengono che Pistorius dovrebbe avere la possibilità di viaggiare fuori dal Sudafrica in presenza di un permesso speciale. I documenti sono stati presentati in tribunale venerdì e Associated Press ne ha ricevuto una copia via e-mail dai rappresentanti della famiglia di Pistorius. L’atleta è accusato di avere ucciso volontariamente nella sua casa di Pretoria la fidanzata, la modella sudafricana Reeva Steenkamp, nel giorno di San Valentino. La difesa sostiene che si sia trattato di omicidio non volontario perché l’atleta avrebbe scambiato la donna per un ladro. Pistorius è stato rilasciato su cauzione lo scorso 22 febbraio.
LE CONDIZIONI PER IL RILASCIO. Le condizioni previste per il rilascio erano le seguenti: una cauzione di un milione di rand (pari a oltre 85mila euro), di cui solo 8.500 euro da pagare in contanti (a Pistorius era chiesto però di dimostrare di avere a disposizione la restante parte); la consegna di tutti i passaporti e le armi in possesso dell’atleta; il limite di non potere lasciare il distretto di Pretoria senza autorizzazione delle autorità né tornare nella casa in cui si è avvenuto l’omicidio nella notte di San Valentino; il divieto di consumare alcol e droghe.
RICORSO CHIEDE DI POTERE USCIRE DAL SUDAFRICA. Nel documento la difesa contesta molte di questi punti: oltre al divieto di uscire dal Sudafrica, si contestano l’impossibilità di tornare nella casa del delitto e di fare uso di alcol, e l’obbligo di consegnare tutti i passaporti e i documenti di viaggio. “Le condizioni contro le quali si presenta appello sono ingiustificate e non motivate dai fatti”, si legge nel documento presentato venerdì al tribunale di Pretoria.
PISTORIUS CHIEDE DI NON AVERE CONTROLLI SETTIMANALI. Inoltre stando al ricorso, che è stato preparato dallo studio legale Ramsay Webber con sede a Johannesburg, “non ci sono basi nei fatti o nella legge” che giustificano la condizione in base alla quale Pistorius deve stare sotto la supervisione di due funzionari giudiziari, di cui uno che di solito sorveglia le persone in libertà vigilata. Secondo quanto deciso dal giudice, Pistorius deve ricevere la visita dei due ufficiali almeno quattro volte alla settimana. A riferirlo ad Associated Press un mese fa è stato James Smalberger, il vice capo commissario del dipartimento per i servizi correttivi. Il campione paralimpico, dal giorno del rilascio su cauzione, si trova nella casa dello zio Arnold, in un sobborgo di Pretoria.
L’ATLETA VUOLE TORNARE NELLA CASA DELL’OMICIDIO. Secondo la difesa di Pistorius, una volta completate le indagini entro “un tempo ragionevole” all’atleta dovrebbe essere concesso di accedere alla sua proprietà nel complesso ‘Silverwoods Country Estate’, dove ha ucciso la fidanzata. Il divieto di recarsi sul posto, infatti, per la difesa costituisce una ingiustizia nei confronti dell’accusato, che così non potrebbe parlare con i residenti e consultare fonti per difendersi nel processo a suo carico.
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