Gerusalemme, 15 mar. (LaPresse/AP) – Dopo lunghi negoziati a seguito delle elezioni dello scorso 22 gennaio, in Israele è stato raggiunto l’accordo per una coalizione di governo. Ad annunciarlo è stato il portavoce del premier Benjamin Netanyahu. L’esecutivo sarà composto da Likud-Beitenu, dello stesso Netanyahu, e dai partiti Yesh Atid e Focolare ebraico. Della nuova coalizione, che dopo molti anni non include ultraortodossi, fa anche parte il piccolo partito dell’ex ministro degli Esteri Tzipi Livni, HaTnuah.

DOMANI L’ANNUNCIO A PERES, LUNEDI’ IL GIURAMENTO. Domani Netanyahu informerà dell’accordo il presidente israeliano Shimon Peres e il governo giurerà lunedì, due giorni prima della visita del presidente Usa Barack Obama in Israele. Anche se il blocco Likud-Yisrael Beitenu aveva vinto le elezioni del 22 gennaio scorso con 31 seggi, il premier uscente ha avuto difficoltà a formare una coalizione con la maggioranza dei 61 seggi su 120. “Lavoreremo insieme nel nuovo governo per il bene dei cittadini israeliani. Agiremo per rafforzare la sicurezza di Israele e per migliorare la qualità della vita dei cittadini”, ha dichiarato Netanyahu in una nota diffusa dopo che Likud-Beitenu ha firmato l’accordo sulla formazione del nuovo esecutivo con i partiti Yesh Atid e Focolare ebraico. I colloqui con il leader di Yair Lapid, Yesh Atid, e con Naftali Bennet, a capo di Focolare ebraico, si erano bloccati a causa di divergenze sulla suddivisione dei ministeri e sulle riforme da attuare e Netanyahu ha dovuto chiedere al presidente altro tempo per la formazione del governo. Se la coalizione non fosse stata creata entro domani, sarebbe stato necessario organizzare nuove elezioni.

IL LIKUD MANTIENE DIFESA E INTERNO. Nel nuovo esecutivo Likud manterrà i ministeri della Difesa e dell’Interno, mentre a Yesh Atid andranno i dicasteri delle Finanze e dell’Istruzione. Focolare ebraico, infine, controllerà i ministeri per il Commercio e per gli Alloggi.

LE POSIZIONI SULLA QUESTIONE PALESTINESE. Sia Yesh Atid sia Focolare ebraico sono contrari alle esenzioni e hanno posizioni simili per quanto riguarda le questioni interne. I due partiti presentano tuttavia approcci differenti alla questione palestinese; Lapid aveva detto che non avrebbe aderito a un governo che non farà uno sforzo serio per raggiungere la pace, ma durante la campagna elettorale si è concentrato soprattutto sul piano economico e sociale. Bennett, un ex leader del movimento dei coloni, è contrario a fare qualsiasi concessione ai palestinesi e ha perfino sollecitato l’annessione di alcune zone della Cisgiordania. Il suo partito sostiene le costruzioni di insediamenti citando motivi storici e biblici, ma Bennett ha detto che non si opporrà a colloqui di pace.

GOVERNO SENZA ULTRAORTODOSSI. Il nuovo governo sarà il primo in molti anni a non includere parti ultraortodossi, che negli ultimi decenni avevano sfruttato la propria posizione per assicurare finanziamenti a scuole e seminari religiosi. Sia Yesh Atid sia Focolare ebraico sono contrari alle esenzioni dal servizio militare di cui negli anni hanno approfittato decine di migliaia di giovani ultraortodossi.

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