Ankara (Turchia), 22 mar. (LaPresse/AP) – A quasi tre anni dall’episodio che ha messo in crisi i rapporti diplomatici tra Israele e Turchia, il raid contro la Freedom flotilla diretta a Gaza, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiamato il collega Recep Tayyip Erdogan per porgere le proprie scuse. L’attacco, lanciato contro una delle navi del convoglio pacifista, la Mavi Marmara, avvenne il 31 maggio 2010 e costò la vita a nove cittadini turchi.

Oggi, anche spinto dalle pressioni del presidente Usa Barack Obama, che da poco ha lasciato Israele per raggiungere la Giordania, Netanyahu ha telefonato a Erdogan parlando di “errori operativi”. “I tragici risultati”, ha detto il premier israeliano, non sono stati intenzionali e Israele “esprime rimorso” per la perdita di vite umane. In seguito all’incidente, Ankara ritirò il suo ambasciatore da Israele e i legami diplomatici e di cooperazione militare subirono un brusco arresto.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata