Amman (Giordania), 24 mar. (LaPresse/AP) – Il segretario di Stato Usa John Kerry, che ora si trova a Baghdad per una visita non annunciata, ieri ha incontrato i leader israeliani e palestinesi, facendo seguito ai colloqui che il presidente Barack Obama ha tenuto questa settimana, tuttavia non sembra che il principale punto all’ordine del giorno fosse il ritorno ai negoziati.
Nel suo primo viaggio in Israele e dall’Autorità palestinese come presidente, Obama ha fatto pressione per una ripresa in colloqui di pace tra le due parti, ma una dichiarazione degli Stati Uniti rilasciata dopo le riunioni di Kerry con il presidente palestinese Mahmoud Abbas e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha menzionato il tema. Invece, la dichiarazione rilasciata ieri sera da Kerry era incentrata su un accordo tra Israele e Turchia per normalizzare le relazioni tese su cui Obama ha fatto da intermediatore venerdì.
“La riconciliazione tra Israele e la Turchia è uno sviluppo molto importante che contribuirà a far progredire la causa della pace e della stabilità nella regione” ha dichiarato Kerry. Ha detto chje Netanyahu e il primo ministro turco Recep Tayyip Erodgan “meritano grande merito per aver mostrato la leadership necessaria per rendere questo possibile”. “Come già discusso con il Primo Ministro Netanyahu stasera, questo aiuterà Israele a far fronte alle numerose sfide che deve affrontare nella regione – ha aggiunto il segretario di Stato statunitense – confidiamo in una tempestiva attuazione dell’accordo e nella piena normalizzazione delle relazioni, così che Israele e la Turchia possano lavorare insieme per promuovere i loro interessi comuni”.
I legami tra lo Stato ebraico e l’unico paese Nato a maggioranza islamica, un tempo forti, sono stati posti a grandi tensioni dal raid del 2010 da parte di Israele 2010 contro una flottiglia turca diretta a Gaza, in cui sono rimasti uccisi otto turchi. Israele fino a venerdì aveva rifiutato di chiedere scusa, attirando le ire dei turchi. Ma con Obama presente, Netanyahu ha chiamato Erdogan dalla pista dell’aeroporto di Tel Aviv, scusandosi per gli errori operativi del raid che ha causato quelle perdite. Erdogan ha accettato le scuse ed entrambi hanno detto che avrebbero iniziato il lavoro di ripristino delle relazioni.
Anche se Obama ha detto di aver incaricato Kerry di agire per la ripresa del dialogo tra israeliani e palestinesi, la dichiarazione di ieri non ha riferito nulla riguardo i colloqui di pace, né ha fatto mezione dell’incontro di Kerry con Abbas, che ha avuto luogo ad Amman, in Giordania, prima di Kerry andasse a Gerusalemme per vedere Netanyahu.
Nelle sue visite, Obama ha esortato entrambe le parti a riconoscere l’importanza di ridare avvio ai colloqui, ponendo fine al loro conflitto decennale. Ma è tornato indietro sul supporto promesso in precedenza alla richiesta palestinese che Israele interrompa la costruzione di abitazioni sul territori contesi prima dell’avvio dei negoziati. La nuova posizione ha fatto infuriare alcuni nella comunità palestinese che ritengono che Obama sia sbilanciato in favore di Israele.
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