Alessandria (Egitto), 29 mar. (LaPresse/AP) – Nuova giornata di proteste in Egitto, contro i Fratelli musulmani e il presidente Mohammed Morsi. Al Cairo, centinaia di persone hanno manifestato per chiedere le dimissioni del procuratore generale Talaat Abdullah, dopo che un tribunale ha dichiarato illegale la sua nomina da parte di Morsi. I dimostranti hanno chiuso le porte dell’ufficio di Abdullah con serrature e catene, mostrando uno striscione con la scritta ‘Vattene. Basta’. “Siamo qui per dire che non abbiamo paura”, “la rivoluzione deve continuare”, ha dichiarato il manifestante Wageh Abdel-Salam.
La folla ha puntato il dito contro i mandati d’arresto emessi lunedì da Abdullah nei confronti di cinque noti attivisti pro-democratici accusati di aver usato social network per istigare alle violenze durante gli scontri tra sostenitori e oppositori dei Fratelli musulmani avvenuti la scorsa settimana, in cui sono rimaste ferite circa 200 persone. Il giorno prima dei disordini, il presidente aveva tenuto un discorso promettendo di adottare azioni contro l’opposizione. Gli oppositori di Morsi sostengono che quest’ultimo continui a violare le norme giuridiche, imponendo la sua agenda e calpestando l’indipendenza della magistratura, al fine di consolidare il suo potere.
Disordini e scontri si sono registrati anche in altre parti del Paese. Ad Alessandria, sulla costa mediterranea centinaia di assalitori non identificati hanno tirato pietre e bombe incendiarie su una folla di manifestanti che protestavano contro i Fratelli. I dimostranti anti-governativi hanno risposto all’assalto lanciando a loro volta pietre contro gli assalitori. I disordini, che hanno costretto anche al blocco del traffico ferroviario in una stazione vicina, sono avvenuti in una piazza dove aveva sede un ufficio dei Fratelli musulmani attaccato la settimana scorsa da parte di un gruppo di dimostranti. Violenze anche a Zagazig, sul delta del Nilo. Qui manifestanti e polizia in assetto antisommossa si sono scontrati dopo che i dimostranti hanno provato a dare fuoco a un ufficio dei Fratelli. Gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni.
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