Nuova Delhi (India), 1 apr. (LaPresse) – Negli ultimi tre mesi il numero di turiste straniere in India è calato del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa della eco mondiale dei gravi e ripetuti casi di stupro avvenuti nel Paese. Il dato, peggiore di quello generico del 25%, è stato diffuso da Assocham, Camere di commercio e industria associate dell’India, e riportato dai media del Paese. Secondo un sondaggio condotto tra 1.200 tour operator indiani, le donne straniere hanno scelto di evitare l’India a causa della carenza di sicurezza e del timore di violenze di genere.

Il 72% degli operatori ha infatti registrato cancellazioni negli ultimi tre mesi, in particolare da donne canadesi, statunitensi e australiane. A disincentivarle hanno contribuito gli allarmi di diversi Paesi occidentali, che hanno chiesto alle loro cittadine di non recarsi in India. Le donne hanno quindi scelto altre destinazioni asiatiche come mete alternative, soprattutto Malesia, Indonesia, Thailandia.

Il caso che ha scatenato eco mondiale sulla scarsa sicurezza per le donne in India è stato lo stupro di gruppo di una studentessa su un bus di Nuova Delhi, morta dopo settimane di agonia. L’ondata di proteste nel Paese ha spinto il governo a promuovere nuove leggi più severe, che arrivano sino a punire con la pena di morte gli autori di stupro. Oltre ai quotidiani casi di violenze ai danni di donne indiante, che raramente trovano voce sui media internazionali, di recente una donna svizzera è stata violentata in Madhya Pradesh, dove a gennaio lo era stata una turista sudcoreana. Una donna britannica è invece sfuggita giorni fa a una violenza lanciandosi da una finestra.

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