Mumbai (India), 6 apr. (LaPresse/AP) – Sono salite a 72 le vittime del crollo di un palazzo abusivo in costruzione nel sobborgo di Thane, a Mumbai, 17 dei quali bambini. Intanto, 42 ore dopo il crollo, i soccorritori hanno sospeso le ricerche abbandonando la speranza di trovare ancora dei sopravvissuti, nonostante appena 6 ore prima una donna sia stata estratta viva dalle macerie. Sempre oggi, le autorità hanno fermato due costruttori dell’edificio di 8 piani, realizzato in appena sei settimane con materiali scadenti. La polizia li ha accusati di omicidio colposo, che in caso di condanna comporta una pena sino all’ergastolo.

BILANCIO DELLE VITTIME. Al momento del crollo nell’edificio si trovavano tra cento e 150 persone, tra abitanti e operai edili che vi vivevano durante i lavori. Alla conclusione delle ricerche, 42 ore dopo il fatto, il bilancio ufficiale delle vittime è di 72 morti, di cui 17 bambini. Oltre 70 i feriti, 36 dei quali sono ancora ricoverati in ospedale, ha detto Sandeep Malvi, portavoce della città. Quindici persone sono state tratte in salvo dai soccorritori.

SALVA DOPO 36 ORE SOTTO MACERIE. Sorpresa e felicità quando i soccorritori hanno estratto viva una donna sepolta da 36 ore sotto le macerie, riporta l’emittente indiana Ndtv. Prima di lei, altri fortunati sopravvissuti sono stati un bambino di 4 anni e una di 10 mesi. Quest’ultima, estratta dopo 29 ore sotto le macerie, è stata ricoverata all’ospedale Shivaji di Kalwa e si sta riprendendo. La sua identità è ancora sconosciuta e i genitori risultano dispersi. “L’abbiamo chiamata Gudiya (bambola in italiano, ndr) perché sembra una bella bambola. Uno dei pazienti ci ha detto che la madre e la zia sono intrappolate sotto le macerie, speriamo siano salvate anche loro e che la bambina possa riunirsi a loro”, ha raccontato il direttore della clinica, M Waghela.

STOP ALLE RICERCHE, INDAGINE IN CORSO. A 42 ore dal crollo, i soccorritori hanno smesso di cercare sopravvissuti. Un ufficiale dello Stato di Maharashtra, Prithviraj Chavan, ha fatto sapere che sui fatti è stata avviata una indagine governativa, mentre un vice commissario municipale e un alto ufficiale di polizia sono stati sospesi. Si tratta del più grave incidente del genere da decenni in India. Tra quelli precedenti, nel 2010 un condominio alto due piani più di quanto autorizzato crollò in un quartiere di Nuova Delhi, uccidendo 67 persone.

DUE FERMI. La polizia indiana ha fermato due costruttori del palazzo, fa sapere il commissario di polizia locale, K.P. Raghuvanshi. Sono trattenuti in custodia e saranno incriminati formalmente alla conclusione delle indagini. La polizia ieri ha registrato imputazioni per omicidio colposo contro di loro, identificati come Salil e Khalil Jamadar, ha riferito l’agenzia Press Trust of India. Se saranno condannati, rischiano l’ergastolo.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,