Montenegro, Vujanovic dichiarato vincitore presidenziali. Lekic: Brogli

Podgoriza (Montenegro), 8 apr. (LaPresse/AP) – Il presidente uscente del Montenegro, Filip Vujanovic, è stato dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali dalla commissione elettorale del Paese. Ma, come aveva annunciato, lo sfidante Miodrag Lekic non si arrende e chiede il riconteggio dei voti, denunciando brogli nel conteggio. Secondo i dati ufficiali, Vujanovic ha ottenuto il 51,21% delle preferenze, mentre Lekic ne ha avute il 48.29%. Intanto, gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) non commentano le dichiarazioni di Lekic, ma parlano di processo “efficiente” e di “diritti fondamentali largamente rispettati”, nonostante “un’atmosfera di sfiducia” che ha reso il voto complicato.

LEKIC: SERVE RICONTEGGIO. Il team elettorale di Miodrag Lekic “contesta i risultati delle elezioni e ha presentato richiesta di riconteggio in tutte le municipalità del Montenegro”. Lo ha dichiarato Drazen Medojevic, rappresentante dell’opposizione nella commissione elettorale. “Non possiamo accettare i risultati sino a quando non verificheremo tutte le irregolarità”, ha dichiarato Medojevic, citando voti non validi conteggiati e preferenze espresse via mail. Si sarebbero verificate nelle ultime ore di voto ieri. Goran Danilovic, ufficiale dell’opposizione, aveva insistito già prima della diffusione dei risultati sul fatto che Lekic abbia vinto le elezioni: “La nostra vittoria è chiara come il giorno” e “nessuno di noi ha il diritto di riconoscere una frode elettorale”.

OSCE: VOTO EFFICIENTE MA SFIDUCIA. Gli osservatori internazionali dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) nel Paese non hanno voluto commentare le dichiarazioni dell’opposizione, dicendo: “Da un punto di vista tecnico le elezioni si sono svolte in modo efficiente e i diritti fondamentali sono stati largamente rispettati”. Boris Frlec, capo della missione, ha però aggiunto: “Allo stesso tempo, denunce di irregolarità e un’atmosfera di sfiducia in vista del voto hanno avuto un effetto negativo”.