Londra (Regno Unito), 17 apr. (LaPresse/AP) – Si sono tenuti in una Londra presidiata da quasi 5mila agenti i funerali solenni della ex premier britannica Margaret Thatcher, morta l’8 aprile a 87 anni. Il feretro della ‘Lady di ferro’ è stato portato in processione fino alla cattedrale di St. Paul dove 2.300 invitati hanno preso parte alla messa funebre. Tra loro 11 premier e dignitari da 170 Paesi del mondo. Presenti anche la regina Elisabetta II, l’attuale primo ministro David Cameron, l’omologo italiano Mario Monti, l’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger e l’ex vice presidente Dick Cheney. Poche proteste, pacifiche e silenziose, mentre la bara sfilava avvolta nella Union Jack e ornata da rose bianche con la dedica dei figli alla “amata madre”.
LA SICUREZZA. Ingenti le misure di sicurezza nel centro di Londra, nel timore di proteste degli oppositori della ‘Lady di ferro’ ma anche a seguito degli attentati di lunedì alla maratona di Boston, dove tre persone sono morte e oltre 170 sono state ferite. Schierati lungo il percorso del corteo 700 militari di esercito, marina e aviazione, e 4mila poliziotti.
IL CORTEO. Ieri il feretro è stato portato alla cappella del palazzo di Westminster, dove circa cento persone tra familiari, colleghi e politici hanno preso parte a una cerimonia privata. La cappella è poi rimasta aperta durante la notte, in modo che deputati e personale del Parlamento potessero rendere gli omaggi alla ex premier. Questa mattina il corteo in carro funebre fino alla chiesa di St. Clement Danes e poi su affusto di cannone tirato da sei cavalli fino alla cattedrale di St. Paul.
CAMERON: CERIMONIA DOVUTA. Prima che iniziassero i funerali, solenni e con onori militari, il premier Cameron ha risposto alle polemiche scatenatesi negli ultimi giorni a proposito del loro costo. “Un tributo adeguato a una grande premier rispettata in tutto il mondo”, ha detto. “Come chiunque altro merita un funerale, ma non alle spese dei contribuenti”, ha riassunto il pensiero di molti una donna, Patricia Welsh di 69 anni.
IL VESCOVO: QUI NIENTE POLITICA. “Secondo la richiesta di Margaret Thatcher, questa è una cerimonia funebre e non un ricordo della sua persona. Quindi questo non è il luogo per i giudizi politici, ma per la compassione umana e per la riconciliazione, per la verità oltre il dibattito politico”. Sono alcune delle parole pronunciate in chiesa dal vescovo di Londra, Richard Chartres, che ha definito la ex premier “una di noi, soggetta al destino comune di tutti gli esseri umani”. Durante la messa il premier Cameron ha letto alcuni passi del Vangelo di Giovanni.
PROTESTE PACIFICHE. Lungo il percorso del corteo, gruppi di persone e singoli hanno inscenato proteste pacifiche. Alcuni hanno manifestato in silenzio voltando le spalle al passaggio del feretro. Altri hanno alzato cartelli, tra cui uno che recitava: ‘Rest in shame’ ovvero riposa nella vergogna, anziché in pace. Tra la folla sono anche scoppiate liti tra gli oppositori e i sostenitori, che hanno applaudito mentre la bara veniva trasportata alla cattedrale di St. Paul. Nessun disordine, come temevano le autorità.
STASERA LA CREMAZIONE. Dopo la messa in St. Paul, il feretro è stato trasferito alla casa di riposo Royal Hospital Chelsea. In serata si terrà la cremazione, durante una cerimonia privata in programma al crematorio Mortlake, sulle rive del Tamigi nella capitale, si legge sul Guardian nella sua versione online.
I PRESENTI. Nella cattedrale di Londra 2.300 invitati da tutto il mondo. La regina Elisabetta II e il principe FIlippo, i premier John Major, Tony Blair, Gordon Brown e David Cameron. Il primo ministro italiano Mario Monti, il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle per conto della cancelliera Angela Merkel. L’ex presidente polacco Lech Walesa, l’ex premier canadese Brian Mulroney, la star di ‘Dinasty’ Joan Collins, la cantante Shirley Bassey e il compositore Andrew Lloyd Webber. Assenti la ex first lady Nancy Reagan, il cui marito ex presidente Ronald aveva un legame stetto con Thatcher, Mikhail Gorbachev, i Bush e i Clinton. Assente anche la presidente argentina Cristina Kirchner così come l’ambasciatrice argentina nel Regno Unito Alicia Castro, a causa della disputa sulle isole Falkland.
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