Islamabad (Pakistan), 22 apr. (LaPresse/AP) – Il governo provvisorio del Pakistan ha annunciato che non procederà per tradimento contro l’ex presidente Pervez Musharraf, attualmente agli arresti domiciliari per altre accuse. La decisione verrà lasciata al nuovo esecutivo, che entrerà in carica dopo le elezioni del prossimo 11 maggio. Secondo la Costituzione, infatti, solo il governo può presentare accuse di tradimento nei confronti dell’ex presidente. Musharraf, tornato in Pakistan lo scorso mese dopo quattro anni di esilio autoimposto, è attualmente agli arresti domiciliari a Islamabad.

IL GOVERNO AD INTERIM SI OCCUPI DELLE ELEZIONI. L’annuncio è stato dato dal procuratore generale Irfan Qadir, tramite una dichiarazione inviata alla Corte suprema. Gli avvocati avevano depositato petizioni al massimo tribunale, accusando Musharraf di tradimento mentre era al potere. Secondo la Costituzione però il governo è la sola autorità che può presentare tali accuse. Il governo provvisorio, ha dichiarato quindi Qadir, dovrebbe evitare di pronunciarsi su argomenti controversi non modificabili dal governo che entrerà in carica dopo le elezioni del 11 maggio, e concentrarsi piuttosto su problemi di routine, come garantire la sicurezza delle prossime elezioni.

GOVERNO: RISPETTO DI DECISIONI CORTE SUPREMA. Il ministro della Giustizia, Ahmad Bilal Sufi, ha affermato tuttavia che i membri del governo provvisorio non si opporranno alla Corte suprema, se verrà ordinato loro di agire. “Al momento – ha detto Sufi – tutta l’attenzione è concentrata sull’organizzazione delle elezioni, ma siamo pronti a procedere se la Corte ci chiederà di farlo”.

UN FUTURO INCERTO. Non si sa ancora quale sarà l’orientamento del nuovo governo sulle accuse di tradimento nei confronti di Musharraf. Di certo c’è che l’ex presidente resterà agli arresti domiciliari fino alla prossima udienza del 4 maggio, che si terrà davanti al tribunale anti-terrorismo di Islamabad.

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