Bruxelles (Belgio), 23 apr. (LaPresse/AP) – Dopo otto anni le ‘Damas de blanco’ cubane hanno ritirato oggi personalmente a Bruxelles il premio Sakharov, assegnato loro nel 2005. Da allora non avevano potuto ritirarlo a causa del mancato permesso per il viaggio da parte del governo dell’Avana. A consegnare l’onorificenza è stato il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. “Nessuna dittatura al mondo sarà capace di fermare la democrazia a lungo termine”, ha detto Schulz durante la cerimonia. “Nessuno può essere oppresso per sempre. Berta Soler da parte sua, co-fondatrice del gruppo premiato, ha sottolineato che a Cuba c’è ancora molto da lavorare. “A Cuba abbiamo bisogno di una vera e propria libertà e del rispetto dei diritti umani”, ha detto chiedendo “riforme reali e non solo cambiamenti di facciata”.

Il movimento delle ‘Damas de blanco’ nacque nel 2003, formato dalle madri e dalle mogli di 75 oppositori del governo cubano arrestati quella primavera nel corso di una repressione di dissidenti. Le donne chiedevano la liberazione dei loro familiari e istituirono una tradizione di una marcia di protesta ogni domenica, durante la quale sfilavano vestite di bianco. La protesta funzionò e l’ultimo dei 75 fu liberato nel 2011. La maggior parte dei rilasciati accettò l’esilio con la famiglia in Spagna. Da allora le Damas hanno provato a trovare una nuova direzione, ma un piccolo gruppo di donne tiene ancora le marce domenicali. La parlamentare europea Elmar Broke ha affermato che, ritirando il premio, le attiviste ricevono un riconoscimento del loro “coraggio di fronte alla dittatura nel loro Paese”.

Il premio Sakharov, che prende il nome dal dissidente sovietico Andrei Sakharov, è il principale premio dell’Ue per i diritti umani e comprende un compenso di 50mila euro. Nel corso degli anni è stato assegnato anche a premi Nobel come Aung San Suu Kyi e Nelson Mandela.

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