Svizzera: Restrizioni accesso a cittadini Ue. Ashton esprime rammarico

Ginevra (Svizzera), 24 apr. (LaPresse/AP) – Il governo della Svizzera ha annunciato oggi che, a partire da maggio, introdurrà per un anno delle restrizioni all’immigrazione di persone provenienti dai Paesi dell’Unione europea. Le autorità svizzere applicano già una “clausola di salvaguardia” con l’Ue, imponendo quote di permessi di residenza a lungo termine per le persone di otto Paesi Ue dell’est. Oggi l’esecutivo ha fatto sapere che intende estendere quella clausola agli altri Paesi europei.

Nell’anno in cui la clausola di salvaguardia sarà in vigore, la Svizzera emetterà al massimo 2.180 permessi a lungo termine a persone immigrate dai nuovi Stati membri dell’Ue e 53.700 a immigrati provenienti dai vecchi Stati membri. In una nota, il governo della Svizzera spiega che negli ultimi anni il numero degli stranieri arrivati nel Paese è aumentato ogni anno, arrivando fino a 80mila persone in entrata in più rispetto a quelle in uscita. Le restrizioni, afferma l’esecutivo elvetico, “possono aiutare a rendere l’immigrazione più accettabile per la società”.

Immediata la risposta dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Cathrine Ashton, che ha criticato le nuove regole decise dalla Svizzera, esprimendo il suo rammarico. “Esprimo rammarico per la decisione del governo svizzero di continuare con le restrizioni quantitative, adottate l’anno scorso, alla libertà di movimento dei cittadini Ue provenienti da otto Stati membri e di estendere quelle limitazioni agli altri Stati membri”, scrive la Ashton. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue sostiene inoltre che “le misure adottate oggi dal governo svizzero siano contrarie all’accordo per la libertà di movimento delle persone dal momento che fanno differenza fra gruppi di Stati membri”.