Savar (Bangladesh), 1 mag. (LaPresse/AP) – Il numero delle vittime accertate nel crollo del palazzo alla periferia di Dacca, in Bangladesh, avvenuto mercoledì scorso, ha superato quota 400. Come riferisce la polizia, le vittime accertate sono 402, di cui 399 persone estratte senza vita dalla macerie e tre morte in ospedale. I I feriti sono circa 2.500. Intanto oggi migliaia di lavoratori hanno marciato nel centro di Dacca in occasione del Primo maggio per chiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e una pena esemplare per il proprietario dell’edificio crollato mercoledì scorso.
La tragedia ha coinvolto soprattutto i lavoratori delle cinque fabbriche di abbigliamento che avevano sede nell’edificio. I manifestanti hanno sventolato bandiere nazionali, mostrato cartelli e cantato slogan come ‘Azione diretta!’ e ‘Pena di morte!’. “Mio fratello è morto, mia sorella è morta, il loro sangue non sarà senza valore”, ha affermato un uomo parlando al microfono da un camion durante una delle manifestazioni. Il Bangladesh non è nuovo a questo tipo di tragedie sul lavoro. Solo cinque mesi fa, un incendio in una fabbrica di abbigliamento era costato la vita a 112 persone.
Intanto, il proprietario del palazzo crollato, Mohammed Sohel Rana, rimane in custodia e sta venendo interrogato dalla polizia. Dovrebbe venire accusato formalmente di negligenza e costruzione illegale, e di aver obbligato i lavoratori a recarsi a lavorare. Reati punibili con un massimo di sette anni di carcere. I manifestanti oggi però chiedono di più. “Io voglio la pena di morte per il proprietario del palazzo. Vogliamo salari regolari e più alti, e assolutamente vogliamo una migliore sicurezza nelle nostre fabbriche”, commenta il 18enne Mongidul Islam Rana, che lavora in una azienda di abbigliamento vicino al luogo del crollo. Ieri l’alta corte del Bangladesh ha ordinato al governo di confiscare la proprietà di Rana e i beni dei proprietari delle fabbriche che lavoravano all’interno del palazzo, in modo che il denaro possa essere utilizzato per pagare gli stipendi dei lavoratori.
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