Caracas (Venezuela), 1 mag. (LaPresse/AP) – Rissa in Parlamento nella serata di ieri in Venezuela. Gli animi si sono scaldati dopo che i membri dell’opposizione hanno aperto uno striscione all’interno dell’Assemblea nazionale per protestare contro un provvedimento del governo che impedisce loro di intervenire fino a quando non avranno riconosciuto la vittoria elettorale di Nicolas Maduro. Poco dopo sono partiti spintoni e pugni. Entrambi le parti si accusano reciprocamente di aver lanciato l’attacco contro i rivali politici. Secondo quanto riferisce l’opposizione, 17 suoi membri e cinque deputati vicini al governo sono rimasti feriti.
Le tensioni sono alte dal giorno delle elezioni, lo scorso 14 aprile, il cui risultato, che ha visto il candidato chavista Maduro vincitore con 1,5% di distacco sull’avversario Henrique Capriles, non è stato accettato dall’opposizione. In risposta, l’Assemblea dominata dai deputati filo-governativi ha impedito ai parlamentari dell’opposizione di intervenire fino a quando non avranno riconosciuto i risultati elettorali, così come di sedere nelle commissioni governative. Ed è proprio su questo punto che è scoppiata la zuffa.
Il deputato dell’opposizione Ismael Garcia riferisce di essere stato attaccato alle spalle dai parlamentari governativi. Ma Maduro accusa l’opposizione di aver scatenato la rissa. “Noi non siamo d’accordo con le violenze. Tutto questo non si può ripetere”, ha detto il presidente alla televisione nazionale, e poi ha aggiunto: “Ho parlato personalmente con Diosdado Cabello (presidente dell’Assemblea nazionale, ndr), il quale prenderà le misure disciplinari necessarie affinché questi eventi non si ripetano”.
Le violenze da oltre due settimane sono alte anche nelle strade. Dal giorno delle elezioni le autorità hanno arrestato decine di manifestanti anti-governativi, in gran parte già rilasciati, e otto persone vicine al Psuv di Maduro, sono morte in diverse parti del Paese nelle violenze lanciate dagli oppositori del governo. Le forze di sicurezza hanno anche arrestato il regista statunitense di 35 anni Tim Tracy, e l’ex generale Antonio Rivero entrato nelle fila dell’opposizione, accusati di voler destabilizzare il Paese. Per oggi sia opposizione che sostenitori di Maduro dovrebbero scendere in strada a Caracas per celebrare il Primo maggio e la Festa dei lavoratori. Le marce dovrebbero tuttavia tenersi in luoghi diversi, senza quindi rischio di confronti, mentre i leader di entrambe le parti fanno appello a manifestare in maniera pacifica.
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