Seul (Corea del Sud), 4 mag. (LaPresse/AP) – Ha riaperto al pubblico oggi dopo cinque anni di restauri a Seul, in Corea del Sud, la porta di Sungnyemun, danneggiata a febbraio 2008 da un incendio appiccato da un uomo arrabbiato per come il governo aveva gestito con lui una disputa su un terreno. La cerimonia di inaugurazione è stata organizzata all’insegna della tradizione con decine di donne che hanno marciato con costumi tipici e uomini in uniformi militari. Anche la presidente sudcoreana, Park Geun-hye, indossava abiti tradizionali.
Nota anche come Namdaemun, la porta è considerata uno dei grandi tesori del Paese e i restauri sono stati condotti con metodi tradizionali per provare a far tornare ogni singolo dettaglio agli antichi splendori del 1398, quando la sua costruzione venne completata. È in questa struttura – decorata con intagli su pietra e dragoni dai colori accesi, come giallo, verde, blu e arancione – che i funzionari reali della dinastia Joseon rivelavano le proprie politiche, pregavano per l’arrivo della pioggia ed esponevano le teste dei criminali che venivano decapitati. I restauri sono costati 25 miliardi di won sudcoreani (pari a 22,5 milioni di dollari). Nel monumento sono stati montati rilevatori di fumo e calore, oltre che allarmi, idranti e 18 telecamere a circuito chiuso.
L’incendio del 2008 distrusse il 90% del piano superiore della porta e il 10% di quello inferiore, spiega l’amministrazione di Seul per il patrimonio culturale. Si trattò di una perdita massiccia che colpì emotivamente i cittadini. Il responsabile dell’incendio sta scontando 10 anni di prigione. Il monumento era stato restaurato negli anni ’60 nell’ambito di una serie di iniziative del governo per promuovere il turismo. A colpire i visitatori è soprattutto il contrasto fra l’antico padiglione a due piani, in architettura del XIV secolo, e i grattacieli di vetro e acciaio che lo circondano.