Houston (Texas, Usa), 4 mag. (LaPresse/AP) – “Non cederemo mai le nostre armi, mai!”. Così Wayne LaPierre, vicedirettore della National Rifle Association, la più pontente lobby delle armi degli Stati Uniti, davanti a migliaia di persone riunite per la convention annuale del gruppo, a Houston. “Le élite della politica e dei media”, ha aggiunto LaPierre, hanno provato a usare la sparatoria di dicembre avvenuta a Newtown, in Connecticut, e altri recenti episodi simili “per darci la colpa, per farci vergognare, per compromettere la nostra libertà a favore della loro agenda”.
Gran parte delle critiche sono state per il presidente Barack Obama e il suo impegno a far approvare una norma al Congresso per estendere i controlli sui precedenti di chi vuole acquistare un’arma. Un disegno di legge sostenuto dalle famiglie delle vittime di Newtown, ma bocciato dal Senato ad aprile. Il provvedimento, ha commentato a proposito LaPierre, “ha avuto la sconfitta che meritava. Esso non avrebbe impedito le stragi di Newtown o Aurora. Esso non impedirà la prossima tragedia. Tutto questo non ha nulla a che fare con il mantenere i nostri bambini più al sicuro in qualsiasi scuola, ovunque”.
Dopo la battuta d’arresto al Congresso, i sostenitori dell’estensione dei controlli sulle armi hanno promesso di continuare a far pressione affinché la questione sia tenuta in considerazione a livello statale. E su questo punto LaPierre ha invece implorato i deputati di dirigere i propri sforzi non verso una nuova legge sul controllo degli acquirenti, ma sul far applicare le attuali leggi federali esistenti, sul mandare in carcere i criminali violenti che le infrangono e sul ricostruire “il nostro sistema di sanità mentale”.
Alla convention, iniziata ieri e in programma fino a domani, sono attesi 70mila partecipanti. All’interno della sala convegni sono esposti fucili, pistole, strumenti da caccia. Il clou della prima giornata di ieri sono stati gli interventi infuocati del governatore del Texas Rick Perry e dell’ex vice candidata alla presidenza per il Partito repubblicano Sarah Palin. I due hanno definito la volontà di far approvare nuove leggi sulle armi come un tentativo di violare i diritti della popolazione previsti dal Secondo emendamento.
Poche le proteste nel corso della manifestazione. Per le strade della città, si è tenuta una veglia del gruppo No More Names, durante cui sono stati letti i nomi delle vittime della violenza armata, a partire dalla strage della scuola Sandy Hook di Newtown. Ma oggi si sono presentati solo una ventina di dimostranti. “È tempo di muoversi verso un pensiero globale e una pace globale, e verso soluzioni che non richiedono pistole”, commenta Tim Campbell, 73 anni, di Houston, che mostrava un cartello con la scritta: ‘No alle armi. No alla forza’.