San José (Costa Rica), 4 mag. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti non hanno provato a interferire “in alcun modo” nel processo elettorale del Venezuela. Lo ha detto, intervistato dall’emittente Telemundo, il presidente degli Usa Barack Obama, il quale ha poi definito “ridicola” l’idea che il regista statunitense Timothy Tracy, arrestato perché sospettato di cospirazione contro il governo, sia una spia. Il 35enne è stato fermato e accusato formalmente di cospirazione, associazione per propositi criminali e uso di un documento falso. Il presidente ha garantito che il caso di Tracy sarà gestito come ogni altra vicenda in cui un cittadino statunitense entra in un “groviglio giuridico” all’estero.

Le elezioni che si sono tenute il 14 aprile hanno decretato la vittoria del candidato chavista Nicolas Maduro, per un vantaggio dell’1,5% sullo sfidante Henrique Capriles. Sul risultato del voto, il numero uno della Casa Bianca non ha voluto rilasciare commenti. In una precendente intervista a Univision, Obama ha sottolineato che tocca al popolo del Venezuela scegliere i propri leader in elezioni legittime. E poi si è detto preoccupato delle notizie secondo cui, dopo il voto, nel Paese sudamericano non sarebbero stati rispettati i principi di base dei diritti umani della democrazia, della libertà di stampa e della libertà di assemblea.

Capriles accusa di brogli il Partito socialista unito del Venezuela, al governo, e si è rifiutato di riconoscere il risultato delle presidenziali, chiedendo il riconteggio dei voti. Nei giorni successivi alle elezioni le tensioni sono aumentate e otto persone vicine allo stesso Psuv hanno perso la vita.

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