Dacca (Bangladesh), 8 mag. (LaPresse/AP) – Almeno tre bombe artigianali sono esplose a Dacca nel corso dello sciopero generale indetto dall’opposizione a partire da oggi, senza però causare vittime. È quanto riportano i media locali, mentre migliaia di agenti di polizia pattugliano le strade della capitale del Bangladesh. Lo sciopero nazionale è stato indetto dal principale partito di opposizione e dai suoi 17 alleati per chiedere modifiche al sistema elettorale. I partiti di opposizione, tramite il portavoce Shamsuzzaman Dudu, hanno accusato le autorità di avere arrestato alcuni attivisti in varie località del Paese. A Dacca le scuole e la maggior parte delle attività commerciali sono rimaste chiuse, e il traffico è leggero. L’opposizione chiede la formazione di un governo di transizione che supervisioni le elezioni previste per l’inizio del prossimo anno.

La sciopero è stato convocato però anche per protestare per la morte di 29 persone, molte delle quali esponenti della linea dura islamica, nel corso di manifestazioni di piazza in cui veniva chiesta l’istituzione di una legge contro la blasfemia. Tuttavia molti in Bangladesh vedono le proteste come un continuo braccio di ferro fra il primo ministro Sheikh Hasina e il suo grande rivale, l’ex premier Khaleda Zia, in vista delle elezioni del prossimo anno. Il Paese è scosso da continue proteste da febbraio, quando un tribunale per crimini di guerra condannò Delwar Hossain Sayedee, uno dei leader del piccolo partito di opposizione Jamaat-e-Islami, per avere commesso atrocità nella guerra di indipendenza combattuta dal Bangladesh contro il Pakistan nel 1971. Gli scontri fra la polizia e i sostenitori di Sayedee causarono la morte di oltre settanta persone.

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