Madrid (Spagna), 27 mag. (LaPresse/AP) – L’alpinista spagnolo Juanjo Garra è morto sulla settima cima più alta dell’Himalaya, il Dhaulagiri alto 8.167 metri, dopo essere caduto scendendo quattro giorni fa. Lo fa sapere la famiglia. Lo scalatore è caduto con lo sherpa durante la discesa dalla sommità del picco e si è ferito in maniera da non poter più camminare, ha spiegato la famiglia. Il 49enne ha trascorso tre notti bloccato a temperature scese sino a -23 gradi, tra forti nevicate e venti, senza disporre di cibo o acqua e a corto di ossigeno.

Tutti i tentativi di portargli soccorso sono stati inutili, perché non è stato possibile trasferirlo a un’altitudine in cui gli elicotteri potessero atterrare. Al suo fianco è sempre rimasto lo sherpa che lo accompagnava. “Juanjo è in paradiso”, ha scritto la sua famiglia sul blog personale e sul profilo Twitter dello sportivo. Il portavoce della famiglia, Miquel Angel Corts, ha dichiarato che il corpo di Garra non sarà recuperato dalla montagna, perché farlo metterebbe a rischio altre vite.

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