Colombo (Sri Lanka), 27 mag. (LaPresse/AP) – Le autorità dello Sri Lanka stanno indagando sulla morte del monaco che venerdì si è dato fuoco vicino al famoso Tempio del sacro dente di Buddha nella città centrale di Kandy per protestare contro la macellazione di bestiame. Il ministero per i Media ha fatto sapere sul proprio sito che l’uomo potrebbe essere stato salvato se i giornalisti avessero informato le autorità delle sue intenzioni. Il monaco, identificato come il 30enne Bowatte Indraratana, è morto nel fine settimana nell’ospedale nazionale di Colombo. Si è trattato del primo caso di autoimmolazione di un monaco in Sri Lanka.
Le autorità, si legge nella nota pubblicata sul sito del ministero, hanno aperto un’indagine “dopo aver ricevuto informazioni secondo cui il monaco avrebbe informato in anticipo i media locali dell’intenzione di darsi il fuoco e di togliersi la vita” per protestare contro la macellazione del bestiame. La polizia, fa sapere il ministero, ha “registrato le dichiarazioni di alcuni giornalisti che erano presenti quando il monaco aveva illustrato il suo piano”. Il 30enne aveva riportato gravi ustioni sul 95% del corpo.
L’uomo faceva parte del gruppo per i diritti umani buddista Sinhala Ravaya. Ieri i membri dell’organizzazione hanno protestato nella capitale Colombo contro la decisione del governo di trasferire il corpo di Indraratana nel suo villaggio natale a 100 chilometri da Colombo. Il presidente del gruppo, Akmeemana Dayaratana, ha riferito che il monaco si è tolto la vita perché le autorità avevano ignorato le sue richieste di vietare la macellazione del bestiame. “Continueremo la sua lotta – ha aggiunto Dayaratana – e presto lanceremo una campagna in tutto il Paese per chiedere il divieto di macellazione”.
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