Mosca (Russia), 31 mag. (LaPresse/AP) – L’Unione sovietica è sparita dalle mappe più di vent’anni fa, ma il dominio .su assegnato al Paese nel 1900 sta vivendo una seconda vita, attirando hacker responsabili di messaggi di spam e furti di denaro. “Non credo che si tratti di una questione politica”, ha detto Oren David dell’unità anti-frode della società di sicurezza Rsa, notando che anche altri domini oscuri, come ad esempio .tk attribuito al territorio di Tokelau nel Pacifico meridionale, vengono sfruttati per attività illegali.

“Sono solo affari”, ha aggiunto David, sottolineando che la popolarità del dominio sovietico è dovuta più a motivazioni capitalistiche che alla nostalgia del comunismo. Secondo gli esperti, truffatori hanno iniziato a creare siti con il dominio .su dopo che le autorità russe avevano rafforzato le regole su internet nel 2011. In quell’anno, riferisce il Group-Ib che si occupa di monitoraggio della rete in Russia, il numero di siti sospetti ospitati nel dominio dell’Unione sovietica è raddoppiato, e lo stesso è successo nel 2012.

Uno dei più famigerati siti ospitati sul dominio sovietico era il sito Exposed.su, ormai disattivato, che ha pubblicato informazioni sulle finanze di Michelle Obama, Mitt Romney, Donald Trump, Britney Spears, Jay-Z, Beyoncé e Tiger Woods. Perfino l’attuale gestore del sito, l’ong russa Foundation for Internet Development, ammette che c’è un problema. “Ci rendiamo conto che è una minaccia per la nostra immagine”, ha detto Sergei Ovcharenko, un rappresentante del gruppo, che prese la responsabilità di .su nel 2007. Alcuni domini, come .yu per la Jugoslavia oppure .dd per la Germania dell’Est, sono scomparsi insieme ai Paesi a cui erano associati. Ma quello sovietico è sopravvissuto, per motivi commerciali e patriottici, e con più di 120mila siti registrati, tra cui molti del tutto legali, sarà difficile eliminarlo.

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