Baghdad (Iraq), 1 giu. (LaPresse) – Nel mese di maggio 1.045 iracheni sono stati uccisi e 2.397 sono stati feriti in 560 azioni di terrorismo e violenze in Iraq. Lo fa sapere l’Unami, Missione di assistenza in Iraq delle Nazioni Unite, in una nota. Tra le persone morte i civili sono 963, di cui 181 poliziotti, mentre tra quelle ferite i civili sono 2.191, di cui 359 poliziotti. Sono 82 i membri delle forze di sicurezza irachene morti, 206 quelli feriti. “E’ un triste record”, ha dichiarato Martin Kobler, rappresentante speciale del segretario generale Onu in Iraq, e “i leader politici iracheni devono agire immediatamente per fermare questo intollerabile spargimento di sangue”.
La zona che registra il bilancio peggiore è il governatorato della capitale Baghdad, con 1.817 vittime civili, di cui 532 morte e 1.285 ferite. Seguono Salahuddin, Ninewa, Anbar, Diyala e Kirkuk. Sul totale di 560 incidenti commessi a maggio nel Paese, 178 sono stati causati da ordigni improvvisati, che hanno ucciso o ferito almeno 886 civili, mentre 82 autobombe ne hanno uccisi o feriti almeno 1.435. Altre 243 violenze sono state commesse con armi leggere, uccidendo e ferendo almeno 470 civili.
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