Parigi (Francia), 9 giu. (LaPresse/AP) – Nel giorno in cui migliaia di persone sono scese in piazza per ricordare il giovane anti-fascista Clément Méric, morto dopo essere stato aggredito mercoledì da un gruppo di estremisti di destra, arrivano le prime incriminazioni. Il principale sospettato, un 20enne di nome Esteban, è stato infatti formalmente accusato di violenza volontaria senza intenzione di uccidere, equivalente al reato di omicidio preterintenzionale, come riferisce la portavoce della procura, Agnes Thibault-Lecuivre. Se condannato rischia 15 anni di carcere. Un’accusa meno grave di quella che aveva chiesto il procuratore François Molins, che puntava all’omicidio volontario.
L’autopsia ha determinato che Méric, 18 anni, è morto per un trauma cranico subito nell’aggressione, condotta forse con un tirapugni. Durante una conferenza stampa il procuratore ha spiegato di aver chiesto anche l’incriminazione per violenza di gruppo contro altri tre uomini. Contro una quinta sospetta, la 32enne di nome Katya, sono state avanzate accuse preliminari per complicità in violenza di gruppo. I sospetti, spiega Molins, hanno riconosciuto legami con la formazione nazionalista ‘Troisieme Voie’ e sostengono di aver risposto a una provocazione da parte del gruppo di cui il giovane anti-fascista faceva parte. Nessuno aveva precedenti penali, anche se Esteban era conosciuto alle autorità per possesso di armi proibite, per un episodio del maggio 2011.
Durante l’interrogatorio, ha aggiunto ancora il procuratore, “il sospetto chiamato Esteban ha riconosciuto di aver colpito Méric due volte, a suo dire a mani nude, sferrandogli il colpo che lo ha fatto cadere a terra. Un amico di Clément Mèric ha detto di aver visto Esteban con un tirapugni, mentre un altro testimone sulla scena ha parlato di un ‘oggetto luccicante’ nelle sue mani”. Una perquisizione nella casa del giovane da parte della polizia ha trovato due pugni di ferro, anche se non è chiaro se siano stati usati nel corso dell’aggressione. I primi risultati dell’autopsia, ha concluso Molins, riferiscono che Méric è morto per un trauma cranico e per un’emorragia cerebrale in seguito a “diversi colpi”.
E intanto oggi il governo ha mosso i primi passi verso la messa al bando del gruppo estremista di cui facevano parte gli aggressori. Il premier Jean-Marc Ayrault ha infatti chiesto al ministero dell’Interno di compiere “immediatamente” passi per sciogliere il gruppo di estrema destra Jeunesses nationalistes revolutionnaires (Jnr), guidato da Serge Ayoub. Una portavoce del ministero dell’Interno ha dichiarato che la formazione è considerata il braccio violento di Troisieme Voie.
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