San Francisco (California, Usa), 8 giu. (LaPresse/AP) – L’amministratore delegato di Google, Larry Page, e il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, negano che le loro compagnie siano coinvolte volontariamente del programma di controllo delle comunicazioni dell’Agenzia di sicurezza nazionale Usa (Nsa). Lo hanno scritto su blog online, nel tentativo di prendere le distanze dal programma di sorveglianza Usa rivelato dai media e per cui l’amministrazione Obama è stata travolta dalle polemiche. I nomi dei due giganti del web sono emersi in relazione al programma segreto dal nome in codice Prism, rivelato da Washington Post e Guardian, che permette a Nsa e Fbi di controllare i dati di società che operano su internet.

Il loro coinvolgimento non è poi stato confermato dalle autorità Usa, che hanno invece confermato l’esistenza del programma. Lo stesso Obama ha difeso il programma di sorveglianza durante un intervento tenuto ieri, dicendo che è perfettamente legale e che serve a impedire atti terroristici. Tra le altre compagnie web citate ci sono Microsoft, Apple, Yahoo, AOL. “Le notizie della stampa secondo cui Google fornirebbe accesso aperto ai dati dei nostri utenti sono false. Punto”, si legge in una dichiarazione di Page, firmata anche dall’avvocato di Google, David Drummond. Nel suo post, Zuckerberg definisce invece le affermazioni dei media “oltraggiose”.

Anche tutte le altre compagnie web coinvolte, tranne Microsoft e Yahoo, hanno dichiarato di non aver mai sentito parlare del programma Prism prima che fosse rivelato giovedì dai media. Sia il post di Page, sia quello di Zuckerberg, chiedono al governo di essere più aperti sui passi intrapresi per garantire la sicurezza pubblica: “Il livello di segretezza sulle attuali procedure legali mina la libertà che tutti auspichiamo”, scrive Page.

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