Mosca (Russia), 29 giu. (LaPresse/AP) – La polizia russa ha arrestato diversi attivisti per i diritti gay e nazionalisti russi che si sono affrontati durante un raduno a San Pietroburgo, dichiarato illegale secondo la nuova legge contro la ‘propaganda gay’. Secondo le autorità della città russa, l’evento, che ha avuto luogo in un’area destinata alle dimostrazioni pubbliche, viola infatti la legge che impedisce le manifestazioni pubbliche di omosessualità. Al momento del raduno, si sono raccolti nell’area anche circa duecento nazionalisti che hanno gridato slogan come “la sodomia non passerà” e hanno tirato uova e pietre verso gli attivisti gay, una quarantina in tutto. Secondo l’agenzia russa Itar-Tass che cita un ufficiale di polizia anonimo, le forze di sicurezza hanno arrestato decine di persone, tra cui otto nazionalisti.
La legge federale approvata dal Parlamento russo impone multe salate per coloro che forniscono informazioni sulla comunità gay, lesbica e transgender ai minori o tengono manifestazioni per i diritti gay. Chi infrange la legge può venire multato fino a 5.000 rubli (117 euro), se individuo, o un milione di rubli (oltre 23mila euro) per una compagnia, incluse quelle nell’ambito dei media. Gli attivisti hanno già tenuto diversi eventi in violazione della legge. Ieri tre coppie gay e due lesbiche hanno provato a sposarsi in un ufficio municipale di San Pietroburgo, ma le richieste sono state respinte dalle autorità.
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