Madrid (Spagna), 15 lug. (LaPresse/AP) – È bufera sul governo spagnolo, per i presunti pagamenti illeciti ricevuti anche al primo ministro Mariano Rajoy. Ma il capo di governo risponde, smentendo ogni voce e confermando di non aver alcuna intenzione di dimettersi. “Porterò a termine il mandato che l’elettorato spagnolo mi ha dato. Questo è un governo stabile che assolverà i suoi obblighi”, ha detto Rajoy, parlando con i giornalisti nel corso di una conferenza stampa con il premier polacco Donald Tusk.
SMS COMPROMETTENTI. L’opposizione ha chiesto a gran voce le dimissioni del capo di governo, dopo che ieri il quotidiano El Mundo ha pubblicato alcuni sms che Rajoy inviò all’ex tesoriere del Partido Popular, Luis Barcenas, arrestato il mese scorso per l’accusa di frode fiscale e riciclaggio di denaro in relazione al caso dei presunti fondi neri del partito. La Corte nazionale ha determinato che accumulò circa 47 milioni di euro in conti bancari segreti in Svizzera. Nei messaggi Rajoy diceva a Barcenas di “stare tranquillo”. Il primo ministro ha sempre negato ogni coinvolgimento e ha sottolineato che gli sms dimostrano che lo Stato non si è piegato ad alcun ricatto.
BARCENAS AMMETTE PAGAMENTI. Intanto però, oggi Barcenas, in tribunale per un interrogatorio in attesa di processo, ha ammesso davanti al giudice di avere consegnato contanti a diversi leader del partito, fra cui proprio Rajoy, nel 2008, 2009 e 2010. La settimana scorsa, El Mundo scriveva che alcuni documenti dimostravano che il capo di governo ricevette almeno 42mila euro in pagamenti mentre ricopriva l’incarico di ministro tra il 1997 e il 1999, sotto il governo di José Maria Aznar.
PARTIDO POPULAR: NIENTE DA TEMERE. Sulla spinosa questione sono intervenuti anche i vertici del partito del premier. “Il Partido popular – ha detto il vice organizzatore nazionale Carlos Floriano – non ha nulla da temere, i nostri registri sono puliti”. “Il partito non ha accettato e non accetterà nessun ricatto”, ha spiegato, puntando poi il dito contro l’ex tesoriere: “È Barcenas ad essere in carcere e sta a lui spiegare da dove ha preso quei soldi”. Alleggerisce gli animi anche il ministro dell’Economia, Luis de Guindos, che oggi respinge le voci secondo cui lo scandalo starebbe provocando danni all’immagine economica della Spagna. “Nessuno degli investitori internazionali – ha detto – mi ha chiesto nulla in proposito”.
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