Peshawar (Pakistan), 17 lug. (LaPresse/AP) – Cara Malala, l’attacco che hai subito sarebbe stato evitabile se avessi smesso di criticare i talebani che poi ti hanno sparato. E non è vero che i militanti pakistani sono contrari all’educazione dei bambini e delle bambine, a patto che questa sia islamica. È l’essenza della lettera che un comandante talebano del Pakistan, Adnan Rasheed, ha indirizzato alla giovane Malala Yousafzai, la ragazzina ferita dai talebani nella valle dello Swat perché colpevole di difendere il diritto all’istruzione delle bambine. L’uomo ha stretti rapporti con i leader talebani. Allora 15enne, nell’ottobre scorso Malala fu assalita dagli insorti sulla via della scuola e colpita da un proiettile alla testa. Non morì, fu curata nel Regno Unito e il 12 luglio ha tenuto alle Nazioni unite un discorso sul diritto di studiare, nel giorno del suo sedicesimo compleanno.

Il comandante talebano ha scritto, nel testo in inglese, che avrebbe voluto chiedere a Malala di smettere di criticare i talebani, in modo che questi non la attaccassero. Il capo militante dice di essere stato scioccato dall’accaduto e di aver voluto che l’aggressione non si verificasse, ma non la definisce mai un errore. Spiega anche che questa posizione è la sua opinione personale e non rappresenta quella del gruppo. Associated Press ha potuto prendere visione del testo della lettera e ha parlato con un altro comandante talebano, che ha confermato l’autenticità del testo.

“Ieri (il 12 luglio, ndr) hai detto nel tuo discorso che la penna è più potente della spada”, si legge nella lettera, che si riferisce al discorso pronunciato dalla ragazzina durante una sessione speciale delle Nazioni unite. “Quindi ti hanno attaccata per la sua spada, non per i tuoi libri o la scuola”, prosegue il testo in inglese. I talebani, spiega Rasheed, non hanno sparato perché Malala sosteneva l’educazione delle bambine, ma perché era critica verso il gruppo militante dopo che questo aveva preso il controllo della gran parte della valle dello Swat, tra 2008 e 2009. La stessa cosa era stata affermata da alcuni militanti al momento dell’aggressione, nell’ottobre scorso.

I talebani, dice ancora il leader talebano nella lettera, sono favorevoli all’istruzione di bambini e bambine, nella misura in cui questi ricevono un’educazione islamica e non studiano, come lo ha definito, “un curriculum satanico o laico”. Il comandante critica poi le Nazioni unite per aver onorato Malala, accusando il mondo di ignorare invece i civili che vengono uccisi dai droni degli Stati Uniti nel nordovest del Paese. Infine, le consiglia di tornare in Pakistan e di iscriversi a una scuola islamica per donne: “Usa la tua penna per l’islam e per le difficoltà della comunità musulmana, rivela la cospirazione della ristretta minoranza che vuole schiavizzare l’intera umanità per i suoi malvagi scopi nel nome del nuovo ordine del mondo”.

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