Russia, condannato a 5 anni Alexei Navalny, blogger anti Putin

Kirov (Russia), 18 lug. (LaPresse/AP) – Cinque anni di carcere ad Alexei Navalny, blogger e oppositore di Vladimir Putin che ha animato le proteste antigovernative cominciate in Russia nel 2011. A condannarlo è stato un giudice di Kirov, con l’accusa di appropriazione indebita. Navalny è stato subito arrestato in aula e portato in un centro di detenzione. Fuori dalla struttura si sono subito radunati per protestare decine di sostenitori, che come lui ritengono che si tratti di un caso politicamente motivato per mettere a tacere le critiche al Cremlino e intimidire chi segue Navalny. Più tardi potrebbe tenersi inoltre una manifestazione anche a Mosca. Prima che il verdetto venisse pronunciato, infatti, i sostenitori di Navalny avevano annunciato che in caso di condanna avrebbero sfilato per le vie della capitale. Intanto l’Unione europea ha fatto sentire la sua voce, esprimendo preoccupazione tramite un messaggio diffuso dall’Alto rappresentante della politica estera Catherine Ashton. E gli Stati Uniti hanno espresso “profonda delusione”.

LA CONDANNA A 5 ANNI E L’ARRESTO. L’accusa per Navalny è di avere guidato un gruppo ritenuto responsabile di essersi appropriato indebitamente di legname di proprietà della società statale Kirovles per un valore di 16 milioni di rubli (pari a circa 380mila euro) nel 2009. Allora Navalny lavorava come consulente non stipendiato per il governatore provinciale a Kirov, circa 760 chilometri a est di Mosca. Condannato anche il coimputato Pyotr Ofitserov, al quale è stata inflitta una pena di quattro anni di carcere. Navalny, 37 anni, è stato subito arrestato in aula e, secondo le agenzie di stampa russe, prima resterà in un centro di detenzione nella stessa Kirov e poi sarà trasferito in una prigione vera e propria. Durante le circa tre ore di lettura della sentenza il blogger ha giocato per molto tempo con il suo smartphone e al termine del verdetto ha scritto su Twitter: “Bene, non annoiatevi senza di me. E, cosa importante, non oziate”. Prima che gli ufficiali giudiziari lo portassero via ha consegnato telefono e orologio alla moglie, Yulia. “Se qualcuno spera che le indagini di Alexei si fermeranno si sbaglia”, ha detto lei.

CHI È NAVALNY, BLOGGER E CANDIDATO A SINDACO MOSCA. Fu nel 2009 che Navalny avviò il suo blog concentrato sulla lotta alla corruzione, che ha riscosso grande successo e lo ha portato alla notorietà facendolo diventare una delle figure chiave dell’opposizione. Noto per le sue posizioni anti Cremlino, è stato lui a definire il partito Russia unita, quello di Vladimir Putin, “il partito di truffatori e ladri”, definizione diventata uno degli slogan più scanditi durante le proteste antigovernative scoppiate in Russia nel 2011 dopo le elezioni parlamentari, sulle quali pendevano denunce di brogli. Avvocato, Navalny si è anche recentemente candidato alle elezioni a sindaco di Mosca previste per il prossimo autunno. La condanna non annulla automaticamente la sua candidatura e l’annullamento arriverà soltanto quando la squadra difensiva di Navalny avrà terminato tutti i ricorsi possibili, il che potrebbe richiedere diversi mesi. Dopo la sentenza il capo dello staff della sua campagna elettorale, Leonid Volkov, ha spiegato all’agenzia di stampa russa Itar-Tass che la decisione su un eventuale ritiro verrà presa dopo avere consultato Navalny.

PROTESTE A KIROV, ATTESO CORTEO A MOSCA. Decine di sostenitori del blogger si sono radunati a Kirov per protestare fuori dal centro detentivo in cui Navalny è stato portato. Potrebbero inoltre esserci proteste nel pomeriggio a Mosca. Prima che il verdetto venisse pronunciato, infatti, i sostenitori di Navalny avevano minacciato che in caso di condanna avrebbero sfilato per le vie della capitale. Il rischio è dunque di scontri con la polizia, che solitamente reprime in modo duro le manifestazioni non autorizzate.

BORSA IN CALO DOPO SENTENZA. A seguito della sentenza la Borsa russa, sensibile ai cambiamenti politici, in pochi minuti ha perso l’1,4% ma l’incice Micex, quello principale si è poi in parte ripreso.

UE PREOCCUPATI DA CONDANNA, USA DELUSI. L’Alto rappresentante per la politica Estera dell’Unione europea, Catherine Ashton, si è detta “preoccupata” dalla condanna inflitta oggi dalla Corte di Kirov a Navalny e Ofitserov. Le accuse a carico dei due “non sono state provate nel corso del processo”, afferma Ashton, aggiungendo che “viste le mancanze nel processo, la decisione solleva domande serie sul rispetto della legge in Russia”. L’Alto rappresentante Ue ha espresso inoltre la speranza che le sentenze verranno “riconsiderate nel processo d’appello”. Anche gli Stati Uniti si sono pronunciati in proposito. In un post pubblicato su Facebook, l’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, Michael McFaul, ha affermato di essere “profondamente deluso dalla condanna di Alexei Navalny e Pyotr Ofitservov e dalle apparenti motivazioni politiche dietro questo processo”.

TESTIMONE CHIAVE. Il giudice ha basato la decisione su Vyacheslav Opalev, considerato un testimone chiave, che era direttore generale della società Kirovles al momento dei fatti. Opalev ha ottenuto la sospensione della pena a dicembre dopo essersi dichiarato colpevole di avere cospirato con Navalny. Il giudice ha definito la sua testimonianza “affidabile e coerente”, ma Navalny sostiene che Opalev abbia voluto incastrarlo per vendetta, visto che lo stesso blogger ne aveva raccomandato il licenziamento invitando le autorità a indagare la sua società per corruzione visto che, da quando Navalny era arrivato nella regione, la società aveva registrato perdite per 200 milioni di rubli. Nessuno dei manager di Kirovles comparsi in tribunale tranne Opalev hanno confermato la tesi secondo la quale Navalny avrebbe truffato la società.