Washington (Usa), 26 lug. (LaPresse/AP) – La compagnia statunitense Halliburton si è dichiarata colpevole di avere distrutto delle prove nel caso dell’esplosione alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon del 2010. Lo rende noto il dipartimento di Giustizia Usa in una nota, in cui spiega che in un tribunale federale della Louisiana è stata presentata una denuncia per distruzione delle prove e che Halliburton ha accettato di pagare la multa massima prevista, di restare sotto indagine per tre anni e di continuare a cooperare nell’inchiesta penale del governo. La compagnia di Houston ha inoltre provveduto a elargire una donazione volontaria di 55 milioni di dollari alla National Fish and Wildlife Foundation. La Halliburton era la compagnia ingaggiata dalla BP per i lavori di estrazione di petrolio alla piattaforma nel golfo del Messico, esplosa nell’aprile 2010. Nello scoppio morirono 11 dipendenti e vennero riversati in mare milioni di litri di petrolio.

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