Egitto, feriti e fermi in scontri al Cairo. Amnesty: Torture su anti Morsi

Il Cairo (Egitto), 3 ago. (LaPresse/AP) – Ventitré dimostranti pro Morsi e due soldati sono rimasti feriti, uno da spari, negli scontri avvenuti fuori dal centro media che al Cairo ospita gran parte delle sedi delle tv private del Paese. Lo fa sapere Khaled el-Khateeb, del dipartimento delle Emergenze del ministero della Giustizia. Gruppi di dimostranti che appoggiano Mohammed Morsi, deposto dall’esercito il 3 luglio e detenuto in un luogo sconosciuto, ieri pomeriggio hanno tentato di dare l’assalto al centro media per protestare contro i media locali, accusati di non dare sufficiente risalto alle attività a sostegno dei Fratelli musulmani. I manifestanti hanno affermato e poi ribadito che le loro manifestazioni sono state pacifiche, ma ufficiali della forze di sicurezza hanno dato la notizia del tentato assalto al centro media, dell’uso di gas lacrimogeni da parte degli agenti per tentare di disperdere le proteste e anche del fermo di 31 persone.

Un ufficiale della sicurezza ha dichiarato alle agenzie di Stato che i dimostranti hanno tentato di “bloccare il traffico nel tentativo di impedire il lavoro nella struttura”, descrivendoli come persone cui “è stato fatto il lavaggio del cervello”. Ieri, mentre le autorità del Cairo annunciavano che presto i due sit-in dei pro Morsi nella capitale saranno accerchiati prima di essere sgomberati, gruppi di dimostranti ne hanno allestito un terzo. Si sono accampati vicino all’aeroporto internazionale, lontano dagli altri due, e hanno piazzato tende e affisso bandiere, mentre un elicottero militare sorvolava l’area. Dopo sei ore, tuttavia, hanno lasciato la zona. Uno di loro ha spiegato che è stato valutato la zona fosse troppo pericolosa.

Intanto, Amnesty International denuncia torture, stupri e omicidi commessi dai sostenitori di Morsi nei loro accampamenti di protesta, riportando anche il caso di un uomo con la gola tagliata e di un altro accoltellato a morte. Citando testimoni, l’organizzazione ha riportato che i pro Morsi hanno “torturato persone di un accampamento politico rivale”. Spiega che dimostranti anti Morsi hanno raccontato “come sono stati catturati, picchiati, sottoposti a scosse elettriche o accoltellati”. Cita anche il racconto di un uomo che ha detto di aver assistito allo stupro di una manifestante da parte di uomini di un accampamento.

Si legge inoltre che tra la fine di giugno, quando sono iniziate le proteste di massa di entrambe le parti, e il 28 luglio, otto cadaveri con segni di tortura sono arrivati all’obitorio del Cairo, almeno cinque dei quali trovati vicino ai sit-in pro Morsi. Il ministero dell’Interno lo scorso fine settimana aveva fatto sapere che 11 cadaveri erano stati trovati vicino a uno dei sit-it, con segni di tortura, e che sembrava si trattasse di persone uccise dai sostenitori di Morsi perché ritenute spie.