Sanaa (Yemen), 7 ago. (LaPresse) – È stato sventato in Yemen un attentato di al-Qaeda, che prevedeva di fare saltate in aria oleodotti e di prendere il controllo dei principali porti del Paese. A riferirlo è stato il portavoce del governo di Sanaa, Rajeh Badi, secondo quanto riporta la Bbc. La notizia giunge in un momento di tensione molto alta, dopo l’allerta terrorismo lanciata dagli Stati Uniti, che mantengono chiuse 19 sedi diplomatiche in Medioriente e Africa. Ieri gli Usa hanno evacuato la propria ambasciata in Yemen, invitando i cittadini americani a lasciare immediatamente il Paese a causa di una minaccia alla sicurezza definita “estremamente alta”. Anche il Regno Unito ha ritirato temporaneamente il suo personale dall’ambasciata in Yemen.
SVENTATO ATTACCO DI AL-QAEDA IN YEMEN. “C’erano tentativi di prendere il controllo di città chiave in Yemen come Mukala e Bawzeer”, ha spiegato il portavoce del governo yemenita, affermando che “questi sarebbero stati coordinati con attacchi da parte di membri di al-Qaeda a stabilimenti di gas nella città di Shebwa ed esplosioni del gasdotto della città di Belhaf”. Secondo Badi, i membri di al-Qaeda dovevano posizionarsi fuori dalle città portuali in uniformi da soldati e, al momento di un segnale prestabilito, sarebbero intervenuti e avrebbero preso il controllo di strutture e porti.
OBAMA: MINACCIA TERRORISMO SIGNIFICATIVA. Nella notte, in un’intervista rilasciata al ‘Tonight Show’ sul canale Nbc, Barack Obama ha affermato che la minaccia terroristica è “significativa tanto che stiamo adottando ogni precauzione”. Nonostante l’avviso di viaggio a livello globale gli americani non dovrebbero cancellare i loro programmi di viaggi oltreoceano, ma dovrebbero “mostrare un po’ di buon senso”, ha detto Obama, aggiungendo che “ci sono alcuni Paesi in cui è meno probabile che avvenga un attacco terroristico e ce ne sono altri più pericolosi”.
YEMEN AL CENTRO DELLE PREOCCUPAZIONI. Lo Yemen è il Paese che più di ogni altro preoccupa gli Stati Uniti. L’attuale chiusura delle ambasciate, infatti, stando a quanto ha riferito ad Associated Press un funzionario dell’intelligence Usa, è dovuta all’intercettazione di un messaggio inviato dal capo di al-Qaeda, l’egiziano Ayman al-Zawahri, al leader della branca yemenita del gruppo, Nasser al-Wahishi, a proposito di piani per un vasto attacco. Secondo alcuni investigatori yemeniti, che si stanno occupando di indagare sulle minacce terroristiche, il motivo di un possibile attacco in Yemen potrebbe essere la vendetta per l’uccisione di Saeed al-Shihri, di origine saudita, liberato da Guantanamo dopo circa sei anni di detenzione e morto a seguito dell’attacco di un drone dello scorso novembre dopo essere diventato il numero 2 di al-Qaeda della penisola arabica.
MISURE SICUREZZA A SANAA. A Sanaa, la capitale dello Yemen, sono in vigore misure di sicurezza che prevedono la presenza dell’esercito intorno a strutture straniere ed edifici del governo. Carri armati e soldati sono inoltre schierati intorno all’aeroporto e vicino allo stretto di Bab al-Mandeb. Posti di blocco sono stati allestiti in diversi punti della città e vengono effettuati controlli su persone e auto, soprattutto di sera. Ai comandanti dell’esercito e delle forze di sicurezza è stato raccomandato di restare vigili e limitare gli spostamenti.
PROSEGUONO ATTACCHI CON DRONI USA. Proseguono intanto gli attacchi compiuti in Yemen da droni statunitensi. Sette sospetti militanti di al-Qaeda sono morti oggi nella provincia di Shabwa, nel sud del Paese, nel quinto attacco di droni Usa in meno di due settimane. Ieri quattro presunti membri di al-Qaeda erano stati uccisi da un drone Usa nella provincia di Marib e alcuni funzionari ritengono che una delle vittime fosse Saleh Jouti, alto membro del gruppo terroristico.
TIMORI PER ESPLOSIVO LIQUIDO INVISIBILE. Ieri gli Stati Uniti hanno sollevato preoccupazioni per la possibilità che al-Qaeda abbia sviluppato un liquido esplosivo non rilevabile dagli attuali sistemi di sicurezza. A riferirlo è stato il quotidiano britannico Indipendent, che citava due funzionari americani. Si tratterebbe di un liquido sviluppato per essere utilizzato sugli abiti e che diventerebbe esplosivo quando si asciuga e potrebbe essere utilizzato per un potenziale attacco. Si pensa che la nuova tecnica sia stata sviluppata dalla branca yemenita di al-Qaeda, nota come al-Qaeda nella penisola arabica (Aqap), gruppo del quale fa parte anche Ibrahim al-Asiri, ritenuto l’ideatore di dispositivi come le bombe da impiantare chirurgicamente nel corpo.
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