Gerusalemme, 11 ago. (LaPresse/AP) – A soli tre giorni dalla ripresa dei colloqui di pace con i palestinesi, prevista per il 14 agosto a Gerusalemme, Israele ha dato il via libero definitivo alla costruzione di circa 1.200 appartamenti in insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Lo ha annunciato oggi il ministro israeliano per gli Alloggi, Uri Ariel.

VIA LIBERA A 1.200 ALLOGGI. Si tratta precisamente di 1.187 alloggi, di cui 793 saranno costruiti a Gerusalemme est e 394 in colonie in Cisgiordania, fra cui Maaleh Adumim, Efrat e Ariel. L’approvazione annunciata oggi costituisce l’ultima fase prima di passare all’assegnazione degli appalti e renderà ancora più tesa l’atmosfera di diffidenza in vista dei colloqui. Fra l’altro l’insediamento di Ariel si trova proprio nel cuore della West Bank e la sua espansione potrebbe essere particolarmente problematica per i negoziatori che provano a stilare un’ipotesi fattibile di territorio per uno Stato palestinese. Negli anni Israele ha costruito decine di insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est e ora vi abitano circa 560mila coloni israeliani.

I COLLOQUI DI PACE IMMINENTI. Cisgiordania e Gerusalemme est sono stati catturati da Israele nella guerra dei sei giorni del 1967 e sono territori che i palestinesi rivendicano, insieme alla Striscia di Gaza, per il loro futuro Stato. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha insistito a lungo sul fatto che i negoziati non potessero riprendere senza un congelamento della costruzione negli insediamenti da parte di Israele. La posizione palestinese si era tuttavia ammorbidita anche grazie alla pressione esercitata dagli Stati Uniti. E in un apparente compromesso, in cambio dell’accettazione dei palestinesi a riprendere i colloqui senza il congelamento degli insediamenti, Israele ha acconsentito al rilascio in quattro round di 104 prigionieri palestinesi detenuti da tempo. Il primo gruppo dovrebbe essere liberato martedì.

I colloqui che dovrebbero cominciare mercoledì sono mediati dagli Usa. Giovedì il dipartimento di Stato americano ha annunciato la ripresa dei negoziati per il 14 agosto a Gerusalemme, aggiungendo che a quell’incontro ne farà seguito un altro a Gerico, in Cisgiordania, e che sarà presente l’inviato speciale Usa per il Medioriente, Martin Indyk.

ISRAELE: AVANTI CON INSEDIAMENTI. Il ministro per gli Alloggi, Uri Ariel, è un esponente di spicco del partito pro insediamenti ‘Casa ebraica’, e ha garantito che le costruzioni andranno avanti. “Nessun Paese del mondo prende ordini da altri Paesi su dove possa costruire e dove non possa”, ha detto oggi Ariel. “Continueremo a fare affari nell’edilizia e a costruire in tutto il Paese. Questa è la cosa giusta in questo momento per il sionismo e per l’economia”, ha aggiunto. L’annuncio di oggi è il terzo del genere in una settimana da parte dello Stato ebraico. La scorsa settimana Israele ha esteso la lista degli insediamenti che possono godere di sussidi speciali e, alcuni giorni dopo, ha promosso i piani di costruzione di oltre mille altre case per i coloni.

PALESTINESI: ISRAELE NON PRENDE COLLOQUI SUL SERIO. Dura la reazione dei palestinesi. Il negoziatore Mohammed Shtayyeh ha fatto sapere che si lamenteranno con Stati Uniti ed Europa e ha aggiunto che l’annuncio di Israele “è una prova chiara del fatto che il governo israeliano non è serio a proposito dei colloqui”.

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